“Che nessuno si azzardi ad infangare, in maniera gratuita e pretestuosa, i 532 voti che ho ottenuto alle comunali, perché ho già dato mandato ai miei legali per denunciare chi, in questi ultimi giorni, manovrato da un noto imprenditore che vuole mettere sul piano del consenso politico altre questioni, che, comunque, saranno definite al più presto presso le sedi deputate, si sta prestando ad alimentare una ingiusta campagna denigratoria nei miei confronti”.
E’ abbastanza determinato Fabio Olivieri, l’imprenditore coriglianese, che nel primo turno delle elezioni comunali è risultato il consigliere più votato con 532 preferenze. Un dato questo assolutamente “pesante” in fatto di consensi in quanto da l’esatta misura di come Olivieri sia abbastanza conosciuto tra la gente, anche per i suoi trascorsi quale presidente della locale squadra di calcio. “Chi oggi – afferma Olivieri – mi accusa di cose assurde, si sta prestando al gioco di chi con ogni probabilità ha fatto e continua a fare quello che oggi mi si vuole attribuire. Questo signore dopo la brutta figura rimediata in queste consultazioni, si sta scagliando contro chi come me è stato votato ed eletto, gente tutta per bene, che dell’onestà e della trasparenza ne hanno fatto un sano principio di vita”. Ma allora perché vengono seminati questi veleni: “Costoro – ci dice ancora Olivieri – cercano di arrampicarsi sugli specchi, ma la città di Corigliano penso che abbia capito, dopo tante sofferenze e traversie, quel’è il buono e cos’è il marcio, e quindi ha saputo distinguere le persone perbene dagli impostori e dai pseudo imprenditori che per anni hanno tirato l’acqua al proprio mulino”. Ma Olivieri non si placa e va giù ancora più duro: “Questa è gente sleale e scorretta, che si è arricchita e cerca ancora oggi di arricchirsi sulle disgrazie altrui. Però tutto ciò ormai è stato scoperto, ed il finto perbenismo e i falsi sorrisi non porteranno più da nessuna parte”. Entrando più nello specifico delle accuse Olivieri afferma: “Vengo accusato di voti di scambio in maniera assolutamente falsa. Basti pensare che il sottoscritto non ha imposto nulla ai propri dipendenti, i quali sono stati liberi di votare a chi loro ritenevano meritevole”. Questa è la prima volta che si è candidato: “Infatti nelle passate elezioni – afferma il candidato della lista la svolta – mi avevano proposto la candidatura e mi sono sempre rifiutato. Nel 2009 ho deciso di appoggiare l’amico Franco Valente che venne eletto con oltre 300 voti. E devo aggiungere che nella campagna elettorale appena terminata, non ho potuto dedicarmi alla stessa come volevo, per problemi di natura aziendali e familiari. Tanto è vero che molti amici solo dopo le elezioni sono venuti a conoscenza della mia candidatura”. Ma con i suoi dipendenti prima del voto si è incontrato: “Certo –afferma Olivieri – ed ho ribadito che il loro voto era libero, dovevano votare secondo coscienza. Tanto è vero che sette di loro mi hanno detto chiaramente che non mi avrebbero votato, perché già impegnati, ma nonostante ciò ci siamo stretti la mano e amici più di prima”.
Giacinto De Pasquale