Oggi sulla S.S. 106 bis ancora morte, questa volte a morire sono stati due dei “nove” operai che sulla stessa auto si recavano a raccogliere fragole presumo nella piana di Policoro in Basilicata.Il fatto merita una riflessione che va al di là delle considerazioni sugli incidenti mortali sulla ormai famigerata SS106,
perchè in questo caso si sono assommate due delle maggiori cause di morte del nostro territorio: la strada insicura e l’indicidente sul posto di lavoro, una combinazione micidiale che non ha dato scampo a Marcel Mocan, e Doru Badu, ne ho volto citare i nomi perchè non è giusto che un lavoratore o lavoratrice quando muore sul posto di lavoro diventi un numero perso tra tutti gli altri mille.
Già tra gli altri mille, perché secondo gli osservatori le morti sul lavoro sono oltre 1000 annue,troppi! più di 3 al giorno.
Italiaora.org ne ha contati 1.246 includendo i morti in itinere (da e per il luogo di lavoro), dato che l’Inail non calcola (fra l’altro con molte vittime in itinere l’INAIl ha un contenzioso per il tragitto che non riconosce come valido per il riconoscimento dell’infortunio e dell’indenizzo ai familiari), e l’incidenza di questi lutti sulla vita degli italiani sembra non calcolarla il governo che prima ha smantellato il testo unico sulla sicurezza sul lavoro sugli obblighi di legge “su costo del lavoro, per la tutela della salute e della sicurezza, con l’obiettivo di evitare che la logica del massimo ribasso o del massimo profitto possa comprimere questi obblighi fondamentali”.
Questo è il quadro della situazione dei lavoratori italiani, possiamo per un attimo immaginare quali siano le situazioni di salvaguardia dei lavoratori stranieri che vanno sicuramente ad aumentare in modo spaventoso queste cifre che già di per sé spaventose sono!
Niente è più drammatico e tristemente inatteso del lavoratore che muore per il suo lavoro, in un paese civile queste morti possono essere evitate e si evitano con i presidi della sicurezza su e per i posti di lavoro! non possiamo girare la testa dall’altra parte e tacitare la coscienza considerando l’accaduto come il solito incidente stradale, perché tutti noi sappiamo che non lo è!
Mario Gallina