Sarebbe stato più facile proteggere questa Città quando le mani forti e cattive non avevano ancora disteso le dita tentacolari su ogni anfratto e interesse. Oggi le puoi vedere precisamente le dita attorno al collo di questa comunità e, qualora non si riuscisse a scongiurare il dramma, ne riconosceremo presto i contorni neri attraverso ogni futura delibera, ogni futuro appalto, ogni futuro silenzio.
Non siamo riusciti tanti mesi fa a creare una base molto più forte, per mille ragioni più o meno valide, ma per questo sento il dovere di scusarmi con la città, con tutte quelle forze, con tutte quelle persone che come noi condividevano una sanissima voglia di riscatto. Una voglia di riscatto che deve portarci oggi a ritrovare l’unione non a questo o a quel partito, ma attorno ad una idea, una immagine chiara ed emozionante di questa futura Città. Una Città che trasudi passioni collettive e non interessi personali, una città che non puzzi di cemento ma profumi di terra e mare e del sudore di tutti coloro che li custodiscono e da essi ne traggono linfa vitale. Una città che sappia profondamente comprendere che dietro quei cumuli di immondizia e di offesa ci sono i soldi pubblici stuprati piuttosto che posti di lavoro e risparmi ingenti necessari a tirare fuori da quei crocifissi a quattro mura bambini in carrozzella o prigionieri di un mostro maledetto chiamato autismo.
Una Città che sprigioni una grande energia di accoglienza, di ospitalità, di multicultura e tradizioni che affascinino insieme alle bellezze storiche, paesaggistiche ed enogastronomiche migliaia di turisti felici di aver conosciuto davvero questa realtà dipinta invece (e spesso non impropriamente) come Città abbandonata dalle istituzioni e dalla ragione.
Giovanni Torchiaro è custode di questa visione collettiva, che non appartiene solo a lui, ne solo alle forze e i candidati consiglieri che lo sostengono, ma appartiene alla Corigliano Migliore che deve riconoscersi e ritrovarsi.
Penso ad Armando De Rosis ed al suo grande sogno di speranza che fu Città Aperta, oggi più viva che mai nei cuori e progetti di noi giovani di Sinistra Ecologia e Libertà.
Penso a Vincenzo Casciaro, non solo prezioso rappresentante di quel mondo sindacale ultimo vero avamposto di diritti spesso calpestati e umiliati, ma testimone in carne e ossa del valore dell’impegno, della dedizione, della fatica.
Penso alla passione e le grandi competente presenti in Area Democratica, nei ragazzi di Nuove Risorse con cui ho avuto il piacere di confrontarmi, penso alle diverse energie che popolano il Centro Storico.
Penso a tutti quei ragazzi disorientati e mortificati da vicende politiche nazionali tuttaltro che edificanti che oggi devono avere la forza di scendere con noi in piazza non per sostenerci ma per conoscerci e incontrarci per davvero, scevri da sigle e banderuole varie.
Se la madre e la storia che ha portato alla luce la candidatura di Giovanni Torchiaro non godeva di ottima salute il figlio però è sanissimo. Non buttiamo il bambino con l’acqua sporca. Salviamolo questo bambino perché rappresenta il nostro futuro e quello dei nostri figli e nipoti. Proteggiamolo perché se non potrà regalarci la bacchetta magica ai problemi, certamente garantirà a questa comunità la possibilità di lavorare duramente e fare sacrifici per risollevarci, per riparare quelle reti sociali dilaniate, per risanare le casse, per creare nuovi posti di lavoro non “usa e getta”, ma sostenibili.
Io scelgo una dura salita ma che possa portarmi ad aria pulita e fresca. Scelgo di mobilitare ogni mia energia affinché un progetto di agonia e di morte per il Bene Comune possa non essere ancora perpetrato.
Quelle mani purtroppo ora sono ancora una volta distese sulla città, c’è bisogno di uno scatto di reni straordinario per liberarci. Forza compagni e compagne, forza uomini e donne democratiche, forza a tutta la Corigliano Migliore che concretamente e non solo a parole ha voglia di costruire quella tanto agognata CITTA’ DELLA GIOIA!
Biagio Frasca