Giovedi 30 maggio 2013. E’ notte,sono le 4:30 del mattino giro e mi rigiro per poter riposare un po’, ma non ci riesco allora decido di fumare un’ulteriore sigaretta,ma per dare disturbo alla moglie in punta di piedi apro il balcone e siedo su una cassetta vuota, tira un po’ di vento, da lontano si intravedono lampi di temporali su in montagna,in cielo nemmeno una stella ,
e penso una notte senza stelle come se dopo la luna anche il cielo di Corigliano avrebbe il desiderio di piangere,intorno a me’ un silenzio surreale come se gli albri non avessero foglie e far sentire il loro fruscio,tutto tace tranne che i miei pensieri, i pensieri di padre i pensieri che avvolgono tutta la comunita’,i miei occhi ancora piangono non hanno smesso di farlo da quel giorno maledetto,da lontano scorgo la bellezza dei paesi illuminati arroccati sul Pollino,io sono solo nei miei tristi pensieri e piango,le lacrime scendono da sole,ritorno alla realta’ perche’ la sigaretta terminata che mi brucia le dita mi sveglia da quei pensieri,e’ ancora troppo presto. Il pensiero fisso e la’ alla piccola Fabiana,ma cerco di riposare un po’ e’ troppo presto ,ma fra poco spuntera’ l’alba,l’alba di un nuovo giorno. Finalmente e’ mattino,preparo il caffe’ ,sento che mia moglie e’ sveglia e’ le porto il caffe’ in camera,mi chiede perche’ questi occhi rossi,non le rispondo, giro lo sguardo ,lei si accorge di tutto e chiede,non ai dormito vero? rispondo ,non preoccuparti,ma lei insiste,e per Fabiana vero? ,non rispondo ancora,ma lei sa’ perche’. Si esce per commissioni,io decido, senza dirle nulla di andare come faccio da mesi in paese a piedi,mi incammino percorro la solita strada , arrivo sul luogo dove i meravigliosi ragazzi hanno posto fiori e panno bianco con i loro pensieri,mi fermo faccio il segno della croce dico una preghiera e lascio momentaneamente quel luogo arrivo in paese protocollo quel documento , faccio quattro chiacchiere con le impiegate data l’ora di chiusura,saluto e riparto verso lo scalo. Mi riavvicino al luogo e’ sento dentro me un qualcosa che mi fa’ prendere la strada sterrata faccio pochi metri e’ sono sul posto ,guardare quel lenzuolo di terra lungo un metro e mezzo e largo appena un po’ mi fa’ stringere il cuore, vedere quel lembo di terra ancora bruciato non mi fa’ fare altro che avvicinarmi chinarmi sulle ginocchie e baciare dove la povera piccola Fabiana ha finito per mani crudeli di vivere,che atroce dolore e’ stata costretta a sopportare,perche’ mi chiedevo ,quale follia abbia potuto scatenarsi nella mente di quel mostro,o pianto, o pianto, pregando Dio mi sono chiesto, Cristo nostro signore e’ hanno flaggellato le sue carni sventrate senza un lamento,ma era il figlio di Dio,era nato per caricarsi tutti i peccati dell’uomo,ma la piccola Fabiana,era nata per gioire per vivere, che atroce gesto a dovuto sopportare,che atroce dolore gli a inflitto il suo carnefice,vedere quel lembo di terra ancora bruciato ,sapere che li giaceva il corpo ancora vivo della piccola Fabiana che ardeva,cosi forte il fuoco che distante appena un metro le fiamme hanno bruciato la faccia anche ad un piccolo albero di clementine. E’ tutto surreale questo posto,guardo in giro,verso il centro storico,e mi richiedo nessuno ha visto nulla,mi chino verso destra e vedo che la visuale e’ libera verso quella strada che tante macchine percorrono per evitare il traffico su via nazionale,nessuno ha sentito le grida, nessuno ha visto le fiamme,nessuno ha visto quel fumo?. Mi metto le mani tra i capelli,e mi richiedo perche’ ho rimandato quello che ho fatto oggi su in paese,perche’,perche’. Piccola Fabiana,un’atroce destino era scritto nella tua vita,e si e’ compiuto, ai lasciato la tua famiglia e tutta la tua comunita’ di amici e concittadini in un modo troppo brutale,che mai nessuno mai riuscira’ a dimenticare,adesso arrivera’ l’estate e sulla spiaggia manchera’ qualcuno,manchera’ la dolcezza che tutti abbiamo conosciuta in questi giorni,manchera’ il tuo sorriso che in questi giorni ai scolpito nei nostri cuori,. Prego solo Iddio, che chi ti ha fatto cosi male paghi la sua colpa ,un giorno uscira’,ma credo che il mostro che diceva di amarti, spera che il tempo si fermi per sempre. E’ tardi mi riavvicino al lembo di terra mi rinchino sulle ginocchie bacio un’altra volta la terra bruciata e faccio un’ultima preghiera” angeli del cielo unitevi al nostro angelo Fabiana,portatala davanti all’onnipotente e fate lodi in suo nome,accoglietala nel paradiso e cantatene la sua gioventu’,tu Signore che prima di riposarti come dicono le scritture detti la vita alla donna affinche’ il tuo popolo si moltiplicasse,accoglila nel tuo regno e’ lascia che la piccola Fabiana ci guardi da lassu'”. Mi rincammino le mie ganbe vanno da sole ,e piango,piango,piango. I riflettori si spegneranno!?!?! non credo!!!,Solo una famiglia e’ distrutta, la gente che l’amava per davvero e’ distrutta. Nessun’altra famiglia solo 1.