Sento il dovere di dare un mio contributo e di intervenire su quanto di drammatico è successo a Fabiana, sia come cittadino, come padre ma anche e soprattutto come operatore della Polizia Municipale. Sono rimasto profondamente scosso da quanto è accaduto (forse perché sono stato vittima anch’io), e ho un rimpianto. Forse se quel maledetto venerdì fossi stato in servizio alle scuole di località Torrelunga, forse avrei fermato quei due ragazzi.
Chi mi conosce sa che quando faccio servizio a Torrelunga, per il loro bene, non faccio passare i ragazzi se sono in due sul ciclomotore o se non indossano il casco.
Forse se fossi stato là, se li avessi visto, forse li avrei fermati ( visto che erano in due ).
Perché non c’ero, perché non sono passato da quel posto maledetto quando quella povera ragazza è rimasta a terra per due ore con venti coltellate, ma ancora viva, perché è successo tutto questo ?
Ho questo rimpianto, ma poi penso che ci sono troppi “ forse” e se è vero che ognuno di noi ha un destino già scritto, forse doveva andare così, no, non doveva andare così, perché non è giusto perdere la vita a sedici anni, non è giusto che Fabiana non va più a scuola o non va più al mare o non si diverte con le amiche.
Non è giusto.
In una società malata, dove le televisioni non contribuiscono affatto alla educazione dei ragazzi, i genitori, gli insegnanti e anche noi come operatori che siamo sulla strada, dobbiamo vigilare di più.
Forse si concede troppo ai nostri figli credendo di dare una buona educazione ma forse stiamo sbagliando.
Dovremmo essere più attenti, vigilare di più, sapere con chi escono, chi frequentano, dove vanno, dovremmo essere più presenti anche nelle scuole, parlare con gli insegnanti, sapere delle assenze e magari non preoccuparsi di essere troppo duri e se necessario punire.
A volte mi capita di fermare qualche ragazzo che circola senza casco e quando viene chiamato il genitore, spesso è lo stesso genitore che se la prende con noi perché abbiamo fermato il figlio.
Ecco anche questi gesti non contribuiscono affatto all’educazione del minore, al rispetto delle istituzioni e delle regole, al rispetto verso gli altri.
Io vorrei fare tanto, vorrei fare di più, perché quello del vigile non è solo un lavoro ma anche una missione.
Tra poco meno di quindici giorni, ci sarà il nuovo sindaco e la nuova amministrazione e io voglio lanciare una proposta.
Vorrei che uno dei primi atti sia quello di intitolare una strada importante a Fabiana Luzzi, importante come era importante Fabiana per la sua famiglia, per gli amici, per la società, perché non resti soltanto il ricordo di tanti amici e cittadini che si sono stretti alla famiglia con fiaccolate, ma che poi c’è il rischio concreto che cada tutto nel dimenticatoio.
Fabiana deve continuare a vivere, perché tutti abbiamo figli e Fabiana è la figlia di tutti, perché è stata una martire, perché ogni attimo, ogni giorno e per sempre, Fabiana deve restare con noi. Fabiana deve Vivere.
Vincenzo Piraino Istruttore di Polizia Municipale