Il Quotidiano della Calabria, giovedì 30 maggio 2013
di BRUNO GEMELLI
Francesca Immacolata Chaouqui, l’autrice della lettera pubblicata dal Corriere della sera il 27 magio scorso a commento della morte della povera Fabiana Luzzi, ha lasciato dietro di sé una coda di polemiche. In Calabria c’è stata una sorta di sollevazione per il tono e per i contenuti con cui l’autrice ha affrontato questa dolorosissima vicenda. Sui social network le proteste sono lievitate a dismisura.
Il rimprovero più ricorrente è stato quello di aver parlato di uno status territoriale, ambientale e antropologico a lei ignoto. Pochissimi sono stati coloro che hanno mostrato di approvare i suoi argomenti. Ma chi è veramente Francesca Immacolata Chaouqui?
E’ una lobbista. In senso tecnico. Cioè nell’accezione lessicale anglosassone. Infatti, è iscritta alla Ferpi, la Federazione relazioni pubbliche italiana che da anni si batte per fare approvare dal Parlamento italiano una legge per l’attività trasparente di lobbying.
E’ nata 30 anni fa a San Sosti da madre italiana e da padre francese di origine marocchina. Si è laureata alla Sapienza di Roma. E’ sposata con Corrado Lanino, un informatico che ha lavorato a lungo nella città del Vaticano. Attualmente la Chaouqui è exsternal Relations & Communication presso Ernst & Young Italia. Prima ha lavorato per circa tre anni presso lo studio legale internazionale Orrick, Herrington & Sutcliffe Italia. Collabora con affaritaliani.it, il magazine online diretto da Angelo Maria Perrino. Il 29 aprile scorso ha scritto un pezzo con questo incipit: «Rosarno è una terra che non fa sconti. Se nasci lì scegli da subito se stare dalla parte dei buoni o dei cattivi. Chi vive a Rosarno sa che i carabinieri sono i soli che possono aiutarti e proteggerti, non gli si spara addosso, fa parte delle regole non scritte.
Luigi Preiti non aveva scelto di far parte dei cattivi, i cattivi sono ricchi, non sparano in giacca e cravatta, non sorridono davanti al sangue di un carabiniere. Le loro guerre le combattono in altri modi. Luigi Preiti è stato armato da una forza oscura ben diversa e molto meno nota di quelle che governano le terre da cui lui proviene: l’odio, la disperazione, la dignità perduta. Un calabrese che non ha lavoro, che è pieno di debiti, che ha il vizio del gioco, ha un unico dovere: reagire o se non può farlo, scagliarsi contro qualcosa su cui scaricare la responsabilità della sua condizione».
La Chaouqui è bene introdotta nella Roma che conta. Fa parte di “Vedrò”, il think net che fa capo alla famiglia di Gianni ed Enrico Letta e che, testuale dal sito, recita: «E’ nato per riflettere sulle declinazioni future dell’Italia e delineare scenari provocatori, ma possibili, per il Paese».
Francesca Chaouqui vanta molte amicizie influenti, tra cui Mario Sechi, già direttore de Il Tempo e candidato non eletto con Scelta Civica, Ernesto Carbone e Alessandro Proto.