Come la canzone, ho perso le parole. Fabiana non c’è più. E tante vite distrutte. Quella di Davide, quelle dei genitori di Fabiana, quelle dei genitori di Davide. E le vite di tutti coloro che conoscevano Fabiana e Davide, gli abitanti di Corigliano Calabro, segnate irrimediabilmente da una tragedia dal peso opprimente, generata da un atto di follia a cui non è possibile dare una spiegazione, come tutti gli atti di follie.
Mi sento partecipe del dolore di tutto un paese e delle famiglie delle due vittime. Quanto a Davide, il compianto per chi dovrà vivere una vita peggiore della morte: non credo che per lui ci possa essere una condanna peggiore che continuare a vivere. E lo dico con una pena profonda: ho un figlio della stessa età di nome Davide. Bisognerà ricostruire la normalità, raggiungere la catarsi. E soprattutto non dimenticare. Mi stringo nella tragedia a tutto il paese.
Vincenzo Michele Gentile Silvi Abruzzo