Cercando di tralasciare i fatti di cronaca, la tragedia che ha segnato la storia e le coscienze della nostra comunità e dei nostri concittadini, e cercando di ritornare a parlare anche di altro, giacché, in questi giorni, si è ri-aperta la campagna elettorale per il secondo turno delle Elezioni amministrative, a questo proposito, occorre dire che Corigliano ha compiuto, con l’esito del primo turno elettorale, un primo importante passo verso il proprio futuro, verso quel cambiamento politico-amministrativo tanto auspicato, atteso e sperato dalla Città.
Nel primo turno elettorale, difatti, l’auspicio di molti è diventato poi, nelle urne, l’orientamento politico della stragrande maggioranza dei tanti, tantissimi elettori-coriglianesi che hanno votato, così, facendo una scelta saggia, per Giuseppe Geraci sindaco.
Una scelta saggia perché, come detto in altre occasioni precedenti, l’ex sindaco Geraci è la persona giusta per compiere quell’opera di buon governo di cui la Città tanto necessita, essendo ormai da troppo tempo oggetto di una deleteria disattenzione e instabilità politico-amministrativa che ha prodotto sul territorio effetti tragici e catastrofici.
E allora chi meglio del dott. Geraci, che è stato l’ultimo sindaco che ha regalato un sorriso e un sussulto di prosperità e di decoro, sociale e urbano, a questa Città, che conosce il territorio, che ha l’esperienza amministrativa necessaria per intervenire, da subito, con tempestività ed efficacia, e invertire così il trend negativo degli ultimi anni, che ha contezza di ciò che significa fare il sindaco, può incarnare quel ruolo istituzionale, così fondamentale e importante, qual è quello di primo cittadino?
L’ex sindaco Giuseppe Geraci che ha svolto una campagna elettorale improntata alla sobrietà, com’è nel suo stile, senza fare promesse strampalate e finalizzate all’ottenimento del mero consenso, è entrato da subito in sintonia con le esigenze e le aspettative della Città e dei suo abitanti, sviscerando problemi e proponendo delle soluzioni agli stessi, conquistando così la fiducia e il consenso dei propri concittadini.
Le Urne, nonostante lo spropositato numero di candidati a sindaco e delle tante liste di aspiranti consiglieri, nonostante l’inevitabile frammentazione e dispersione del voto, hanno attributo al dott. Geraci circa 9000 voti (pari al 40%), un risultato dalla portata eccezionale, qualcosa dallo straordinario significato politico. E questo “esito” elettorale, oltre a una precisa volontà di far voltare pagina alla Città, testimonia quel “bisogno” avvertito da più parti, da più ambiti sociali, e a prescindere dal ceto di appartenenza e dal colore politico di riferimento, ovvero di “dare” la “guida” politico-amministrativa di Corigliano a una personalità forte, autorevole, capace, affidabile e dal grande carisma umano e culturale.
E chi pensava di racimolare qualche voto, magari risalendo la china del consenso sperato e mai avuto, agitando il vessillo della polemica, della pura invettiva, è rimasto deluso; gli stessi che gridavano al complotto tra Dima e Geraci, gli stessi soggetti che fomentavano, vedendo il fantasma di Dima da tutte le parti (come se questi fosse il diavolo (sic!), e ora, questi demagoghi di bassa lega dovrebbero soltanto sparire dai paraggi “elettorali” o, per onestà intellettuale, giacché sostenevano che l’on. Dima “portava” Geraci, almeno riconoscergli un certo peso, un certo consenso e un certo radicamento nel territorio, ma dubito che ciò avvenga) hanno registrato il fallimento politico della vita.
E non poteva che non essere così, perché, come detto in altri interventi precedenti, questa Città, mai più di adesso, in questo preciso momento storico-temporale, contrassegnato da mille difficoltà, da tante e infinite incertezze e problematiche di vario genere (sociale, economico-finanziario, ambientale, viario-urbanistico etc.) ha bisogno di una guida certa, autorevole e capace di buoni atti, per iniziare a recuperare il terreno perduto in questi anni passati e uscire così dal pantano in cui ci si trova.
Vedete, le polemiche, per giunta pretestuose, non portano da nessuna parte, sono come quei pregiudizi, che, appena si oltre passa il velo apparente di ciò che sembrava vero, conoscendo la “cosa in se”, cioè oltre quell’apparenza, si smentiscono da soli. E chi gridava al “cambiamento” proponendosi come il nuovo, solo in virtù della propria (giovane) età anagrafica, era fuori dal mondo, perché i politici, gli amministratori, chiunque aspira a un ruolo-guida (della res pubblica) si deve contraddistinguere per quello che pensa, che intendere compiere una volta eletto. Ecco: la “giovinezza” non sta nell’età ma nell’Essere, nel pensiero, nella linea politica che s’intende adottare e seguire fattivamente. Così come la coerenza sta nella persona, nel proprio modo di essere, nel modo di rapportarsi all’altro, nell’approccio che si ha con le cose, e questa sta nel proprio percorso di vita, risiede nel tempo passato; e quindi, anche qui, in questo luogo, qualcuno ha proferito parole invettive, nei confronti del dott. Geraci, che avevano il sapore amaro della critica maliziosa e fine a se stessa, cioè a screditare il proprio avversario politico.
Tuttavia guardando il dato elettorale più complessivo il quadro politico che si delinea, tra quei consiglieri che probabilmente, anche se ancora non si riesce a decifrare in maniera certa (poiché bisogna aspettare l’elezione del Sindaco, dal quale dipende l’elezione di molti) chi siederà in Consiglio comunale, è di totale rinnovamento. Tanti e valenti giovani, presenti nelle liste di Geraci hanno “ricevuto” una gran messa di voti, e anche questo è una nota positiva che lascia intendere che il “popolo” ha maturato una “scelta” frutto di una particolare e certosina meditazione.
La partita elettorale, come si accennava all’inizio, non è ancora completata poiché c’è ancora da “giocare” il secondo tempo, il Ballottaggio. A sfidare Geraci, il prossimo 9 e 10 giugno sarà il candidato Giovanni Torchiaro che ha raggiunto circa 4000 voti (pari al 16% dei voti). La distanza tra i due, in termini di voti, è tantissima, e non credo, francamente, senza nulla togliere a Torchiaro, che questi riuscirà a colmare questo spazio.
Anche perché l’inconsistenza politica, del suo partito e del suo schieramento che lo sostiene, frantumato in mille egoismi e frammentato in mille differenti distinguo, non glielo consentirà e, sei mai dovesse succedere, sarebbe un’altra iattura che consegnerebbe la Città all’instabilità politico-amministrativa.
Io credo, e spero, anche alla luce di quanto si è già detto, e anche perciò che la storia ci ha già insegnato in passato, che il risultato del primo turno si riaffermerà anche nel turno di ballottaggio. Con Giuseppe Geraci sindaco questa Città potrà ritornare a sognare, a credere nel futuro, e a riprendere quel cammino virtuoso e di sviluppo che merita e che la farà risorgere dal punto catastrofico in cui si ri-trova, ormai, da troppo, tanto tempo.
Ermes