La Comunità coriglianese è stata fortemente scossa, in questi giorni, da un evento che ha profondamente inciso sulle coscienze di tutti attraverso sentimenti di incredulità, di turbamento, ma anche di comune riflessione, manifestatisi attraverso attestati di ribellione, di solidarietà, di vicinanza, di partecipazione. Fabiana era ed è, come ha detto suo padre, “una figlia di tutti noi” che oggi tutti abbiamo perso ma che continuerà a vivere in “tutti noi” soprattutto se riusciremo a cogliere e rendere palpabile il messaggio che la triste vicenda, di chi cui è stata vittima, ha lasciato.
A nessuno sfugge che la Città abbia risposto con compostezza e dignità alla atrocità di quanto accaduto: nel giorno in cui si è diffusa la notizia, nei giorni successivi quando migliaia di studenti, di giovani, di anziani e non, di cittadini di qualsiasi ceto sociale o appartenenza hanno, in modo rispettoso, testimoniato il loro sdegno, il loro dolore, la comune solidarietà, la vicinanza alla famiglia di Fabiana.
Ieri sera ho partecipato al corteo dello Scalo svoltosi in memoria di Fabiana ed in precedenza avevo partecipato al rito funebre svoltosi al Brillia.
Migliaia di persone, comuni sentimenti, tanto sgomento, occhi lucidi, silenzio, applausi, commozione, rispetto, dignità nel dolore, tristezza, discrezione, vicinanza: momenti realmente e intensamente vissuti.
Da questi tanti dignitosi cittadini occorre ripartire per costruire una Corigliano solidale, una Corigliano a misura di famiglia, di anziano, di donna, di uomo, di bambino, una Corigliano in cui si diano risposte alle priorità, in cui possa germogliare ed essere tessuta una proficua rete relazionale fra istituzioni, parrocchie, scuole di ogni ordine e grado, famiglie, associazioni, movimenti, sindacati, ordini professionali e di categoria, società sportive, clubs, una rete che metta al centro il “noi” e non l’“io”, che costruisca un progetto inclusivo, che dia comuni coordinate di riferimento valoriale, che faccia prevalere l’“essere” sull’“apparire”.
Interessa poco, ora, quello che si può scrivere sulla nostra città o su di noi.
Falsi pregiudizi, analisi, risposte opportune ed importanti, contano anche se noi tutti sappiamo quello che realmente facciamo e siamo.
Oggi dobbiamo essere noi stessi protagonisti del futuro. Siamo nel mezzo di una campagna elettorale dopo uno scioglimento di Consiglio Comunale per condizionamento mafioso. Chiunque diventerà Sindaco non potrà dimenticare questi giorni, anzi dovrà farne tesoro: per costruire un percorso diverso, un percorso di lunga lena, alla cui costituzione nessuno potrà sottrarsi perché tutti, chi più chi meno, siamo chiamati ad atti di responsabilità individuale e collettiva. Il passato è ormai passato, aldilà delle posizioni assunte.
Infine a Mario, a Rosa, a Sonia, a Sara, a Marica, ai familiari tutti esprimo sentimenti di grande vicinanza e spero che la solidarietà e la partecipazione dimostrate dall’intera Comunità possano essere di sollievo nel lenire la loro angoscia per la perdita di Fabiana che da lassù ci guarderà e vivrà sempre con loro e con tutti noi.
Armando De Rosis