Stamani, mentre seguivo l’ennesimo servizio in televisione,precisamente su canale 5, il programma mattino cinque,riguardante la tragedia della giovane Fabiana, sono rimasto a dir poco scioccato ascoltando la Panicucci che l’articoli di un giornalista del Corriere della sera,il quale sarebbe venuto a Corigliano per poter intervistare la gente del posto e capire la realtà che possa aver generato una simile mostruosità.
Questo giornalista, secondo quanto detto dalla Panicucci, avrebbe intervistato un sacco di giovani,lasciando intendere la maggior parte dei giovani coriglianesi vadano in giro armati di coltelli, pronti a usarli alla prima occasione per dimostrare la loro forza o per imporre la loro dominanza.Ora io mi chiedo, ma questo signore dov’è andato a fare queste interviste? in qualche covo di giovani appartenenti a qualche setta dei lunghi coltelli?
Oppure io abito in un comune di cui non conosco la vera realtà che mi circonda?
Possibile che Corigliano sia tutto questo? Io genitore di tre figli che frequentano tanti amici non ho mai saputo di una realtà del genere,certo la droga, la delinquenza comune, la scarsa presenza unita all’incompetenza ed all’inefficienza di una sporca politica, che purtroppo da quarant’anni non permette a questo comune di progredire, di imporre e garantire la legalità, di favorire la nascita di spazi adeguati alla sana socializzazione, sono un reale problema,ma tutto questo più o meno penso sia quello che capita in ogni parte d’Italia.
Ora io dico, non bastava la lettera demenziale e piena di idiozie, scritta dalla fantomatica calabrese CHAOUQUI; a tal proposito io credo che l’amica sia originaria del Burundi,con tutto il rispetto per quel popolo,e si spaccia per calabrese, dobbiamo subire anche le conclusioni non propriamente accertate da questo giornalista? Queste altre notizie contribuiscono ulteriormente a buttare solo fango sulla nostra immagine, già di per sé infangata da fatti e persone a noi tristemente noti. Ora chiedo a chi di dovere, provvedete al più presto a smentire tutto questo, prima che della gente di Corigliano venga fuori un’immagine simile quella di un popolo di barbari, che vive armata di pistole e coltelli pronti ad ammazzare chiunque alla prima occasione.
Giovanni