Gentile redazione, le invio una lettera che ho appena inviato alla redazione di La Repubblica sperando possiate pubblicarla. Grazie
«Caro Direttore,
lasci per prima cosa che mi presenti. Mi chiamo Alessandro De Rosis, ho 29 anni e a giorni conseguirò il titolo di dottore di ricerca in Ingegneria Strutturale ed Idraulica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna. Sono di Corigliano Calabro, cittadina calabrese teatro del recente e orribile omicidio della giovane Fabiana Luzzi. Scrivo a voi perchè da uomo, da calabrese, non ci sto al polverone di polemiche sollevato in altre testate giornalistiche, non già la vostra.
La mia terra, dalla quale mi sono allontanato per motivi di lavoro nel 2009 dopo aver conseguito la laurea specialistica in Ingegneria Civile presso l’Università della Calabria, non è quella descritta da blogger d’assalto maestri di sciacallaggio mediatico. Io le scrivo per dirle una cosa. Io non ci sto. Non ci sto a leggere che nel mio paese alle ragazze viene imposto il fidanzato. Che le donne del mio paese valgono meno di zero, non hanno alcun ruolo e alcuna voce in capitolo nel romanzo della propria vita. Che non possono scegliersi una scuola da frequentare, un ragazzo e gli amici. E’ proprio per il rispetto che ho verso le ragazze del mio paese, tra le quali vanto tante care amiche, che mi sento indignato. Io non ci sto a far passare il messaggio che le ragazze della Calabria, in particolare del mio paese, sono vittime di un sistema, di un circolo vizioso, per le quali schiave nascono e schiave muoiono. Non è così. Il caso di Fabiana fà testo da solo, in quanto tale. E’ successo lì, come poteva succedere a Cogne, a Novi Ligure o al Circeo. Le scrivo solo perchè da uomo, da calabrese, da amico di tante donne calabresi, sostengo che gli sciacalli mediatici dovrebbero fare un passo indietro e porgere delle scuse a tante donne la cui bellezza è superata dalla loro intelligenza, dalla loro forza di volontà e da uno spirito indomabile.
La ringrazio molto per l’attenzione.»
Alessandro De Rosis