Investire sulla cultura, sulle moltitudine delle espressioni artistiche e sulla riscoperta e rivalutazione della propria storia e delle proprie tradizioni significa ritessitura di un tessuto sociale sfilacciato, crescita economica ed umana, sviluppo di narrazioni in grado di ripulire e dare luce al volto della nostra comunità.
Investire in cultura, tanto più nei momenti di crisi economica, significa far leva sulla ricchezza del patrimonio storico, ambientale, architettonico, artistico, paesaggistico, trasformandolo in fattore di conoscenza, competenza e promozione della propria unicità nel mondo.
Il binomio cultura e spettacolo deve oggi essere messo al centro delle nostre linee programmatiche. L’Amministrazione comunale dovrà necessariamente dare sostegno e forza alle grandi e preziosissime competenze artistiche presenti nel nostro territorio nell’ambito della pittura, della fotografia, della recitazione, del ballo, della musica, con particolare attenzione a quelle espressioni artistiche che puntano alla riscoperta delle nostre radici popolari.
A questo proposito la nostra Amministrazione orienterà tutti gli sforzi e le risorse a disposizione per la creazione di una “Casa della cultura e dell’intercultura”, una struttura ad hoc che preveda al suo interno laboratori artistici, spazio per piccoli convegni e cineforum, mediateca, permeando il tutto con una arricchente contaminazione di stili, linguaggi artistici e culture diverse.
Porre le basi per un positivo dinamismo delle varie identità e sensibilità presenti nella nostra comunità significa puntare concretamente sulla cultura come vera fonte d’arricchimento umano ancor prima che materiale.
L’impronta politica di questa amministrazione dovrà innanzitutto puntare sulla creatività e non la piatta comunicazione unidirezionale, moltiplicando i luoghi di partecipazione collettiva al lavoro creativo, tramite, ad esempio, il co-working (lavoro indipendente ad ambiente condiviso).
Necessita una visione ampia che miri sostenere e collaborare con i soggetti che portano avanti la ricerca e la produzione artistica e culturale in tutte le discipline, sia in ambito istituzionale e accademico che nel mondo dell’associazionismo, dell’impresa e della società civile. La nostra politica culturale non può prescindere dal riconoscimento e dalla valorizzazione del patrimonio di saperi e competenze oltre il Comune rappresentato per esempio dalle Soprintendenze o dall’Università.
Gli spazi culturali devono essere dei punti di riferimento permanenti capaci di offrire stimoli e strumenti per conoscere, imparare e saper coinvolgere attivamente la cittadinanza in una crescita culturale nella quale l’evento rappresenta solo la tappa finale di un percorso di partecipazione e mediazione curato per le differenti fasce d’età. Un lavoro che deve necessariamente vedere l’azione sinergica di amministrazione comunale, mondo scolastico e dei diversi soggetti culturali (artisti, associazioni, circoli culturali, gestori di musei/teatri,ecc.)
Le attività culturali vanno sostenute e promosse in tutto il tessuto urbano affinché abbiano una diffusione capillare, anche e soprattutto nei quartieri più periferici e disagiati, e costituiscano una pratica inclusiva e non esclusiva. A tal
fine l’Amministrazione comunale dovrà favorire ogni sensibilità, ogni centro e ogni centrale di produzione e promozione artistica e culturale con particolare attenzione a quelle dei giovani su tutto il territorio.
Si considera inoltre necessaria la ricerca e l’individuazione di ulteriori spazi da concedere a canone agevolato agli operatori, in particolare a quelli del teatro e della danza, per i quali lo spazio rappresenta un elemento fondante non solo per presentare al pubblico i risultati del loro lavoro, ma anche per la preparazione degli spettacoli e lo studio.
Occorre puntare con sempre più rinnovate risorse economiche e umane su alcune manifestazioni ormai caratteristiche e fiore all’occhiello della nostra città: Alba Jazz, Festa di Via Roma, Corigliano Calabro Fotografia, Cinemadamare, Chiese Aperte, la Notte Bianca.
È necessario altresì che si giunga alla definizione di una calendario delle attività cultuali per poter gestire al meglio le risorse umane e finanziarie anche in una logica di Area Urbana che possa prevedere programmi di alto profilo nell’ambito di un sistema territoriale. Occorre puntare in questa direzione sui formidabili contenitori culturali presenti nella nostra città: il Castello Ducale, il teatro “Valente”, il cine – teatro “Metropol” e il Quadrato Compagna, spazi di estremo prestigio e suggestione.
Infine, impegno concreto dell’Amministrazione comunale sarà quello di trovare opportuna dimensione sia logistica che di sede allo straordinario patrimonio bibliografico ed archivistico (Biblioteca Civica, il complesso degli Archivi cittadini, la Mediateca comunale, le Fondazioni “Carmine De Luca” e “Costantino Mortati”), procedendo ad un graduale trasferimento all’interno di strutture di proprietà dell’Ente che permettano altrèsì un considerevole risparmio di risorse pubbliche.
Tale prezioso bene collettivo della Città di Corigliano Calabro merita iniziative culturali di grande rilievo che ne facilitino l’accesso e la fruizione, soprattutto per le fasce giovani.
Tutto ciò non può però essere oggetto d’improvvisazione o di interventi estemporanei, ma deve essere frutto di una accurata e costante attività programmatica che deve necessariamente puntare sulla cultura come chiave di volta per il rilancio della nostra comunità.
A questo proposito verrà costituita la Consulta degli Operatori Turistici e Culturali, una cabina di regia fatta da Amministrazione comunale, esperti ed operatori del settore, attori sociali che, in forte sinergia con rappresentanti delle istituzioni sovra comunali, cooperino nelle tre azioni fondamentali di reperimento fondi economici, programmazione e attuazione degli interventi.