Futili motivi. Così i carabinieri indicano i motivi che sarebbero alla base dell’aggressione con tanto di accoltellamento, avvenuta venerdì sera intorno alle 20 in piazza Sibari allo Scalo di Corigliano. A finire in ospedale colpito da calci e pugni in varie parti del corpo nonché da alcune coltellate sferrate al braccio, alla spalla e alla testa, Alessandro Sposato, 35enne coriglianese, elemento peraltro già noto alle forze dell’ordine.
Ad aggredire e colpire Sposato sarebbero state tre o quattro persone, tutte componenti di un nucleo familiare che, secondo i primi accertamenti condotti dai militari dell’arma guidati dal capitano, Pietro Paolo Rubbo, avrebbero vendicato l’aggressione che in precedenza Sposato aveva compiuto ai danni di un loro congiunto. Sono le 20 siamo in piazza Sibari allo Scalo una delle tante traverse di via Nazionale, allorquando Sposato, per futili motivi, avrebbe aggredito e percosso un coetaneo, anch’egli elemento già noto alle forze dell’ordine. Quest’ultimo tornato a casa avrebbe raccontato l’accaduto ai propri familiari, i quali, non si sono persi d’animo e si sono recati presso l’abitazione di Sposato. Una volta raggiunta l’abitazione il gruppetto lo ha chiamato ed alla vista del giovane lo hanno dapprima aggredito con calci e pugni per poi colpirlo più volte con un coltello. Una volta che il giovane è crollato a terra ferito il gruppo è scappato via, ma nel frattempo qualcuno ha assistito all’aggressione e subito ha avvisato il 118 e poi i carabinieri. Così sul posto giungevano i sanitari del 118 che caricavano Sposato che perdeva sangue e lo trasportavano in ospedale. Qui, per fortuna, i medici si rendevano conto che le sue condizioni non erano gravi, tanto che il giovane se la caverà in una diecina di giorni. Adesso saranno presi provvedimenti nei confronti degli aggressori.
Giacinto De Pasquale