“Considerati i dati, impressionanti e inaccettabili, su mafie e corruzioni (minaccia seria, concreta e attuale per la democrazia italiana), con le stime dei costi economici della illegalità mafiosa, della corruzione, dell’evasione fiscale (rispettivamente 150 miliardi, 60 miliardi, 120 miliardi di euro all’anno per un totale di 330 miliardi annui),
proporremo da subito l’adozione della “Carta Etica” mediante atto del Sindaco, vincolando qualunque consigliere o membro della Giunta o titolare di cariche e incarichi pubblici al dovere di servire la Comunità con diligenza, rettitudine e trasparenza”.
La proposta è del candidato a Sindaco Gioacchino Campolo e della Coalizione civica giovanile che lo sostiene, costituita da “Liberi Ausoni” e “Lista Sole”, in materia di moralità nella gestione della cosa pubblica.
“Il Codice entrerà nel merito su trasparenza (anche patrimoniale) degli amministratori pubblici, obbligo di astensione nei casi previsti dalla legge, impegno a utilizzare le informazioni in modo da evitare indebiti vantaggi personali, precisando che il documento non sarà considerato né rigido né immodificabile. Oltre ai limiti in regali e utilità, si indicheranno obblighi in tema di lotta al clientelismo e si definiranno diverse situazioni riguardanti i conflitti di interesse, sottolineando la necessità che l’amministratore (anche qualora non vi sia un obbligo giuridico in tal senso) renda pubblica la sua eventuale situazione in conflitto di interesse. Altri punti – spiega Campolo – riguarderanno il cumulo dei mandati politici (fra l’altro, un amministratore dovrà astenersi dall’assumere o esercitare cariche, professioni, mandati o incarichi che implichino un controllo sulle sue funzioni amministrative), l’esercizio delle competenze discrezionali (l’amministratore si astiene dall’attribuire a sé, ad altri soggetti od organizzazioni un indebito vantaggio personale, diretto o indiretto), le pressioni indebite (con l’obbligo di astenersi“dal chiedere o dall’esigere, da concessionari o gestori di servizi pubblici, l’esecuzione di o l’astensione da qualsiasi atto da cui possa derivare un vantaggio personale diretto o indiretto), le restrizioni successive all’incarico (divieto per l’amministratore pubblico, nei 5 anni successivi alla cessazione del mandato, di svolgere attività lavorativa o professionale presso soggetti privati destinatari delle sue decisioni o attività). L’amministratore dovrà inoltre opporsi al reclutamento del personale basato su principi che non siano il riconoscimento dei meriti e delle competenze professionali e ridurre allo stretto necessario il ricorso a consulenti esterni ed a collaboratori di staff politico”:
“Possono sembrare regole e principi ispirati all’ovvietà, eppure – precisa Campolo – ovvi non sono affatto, vista l’attuale situazione in cui versa il nostro Comune e le recenti vicende politico-amministrative che l’hanno investito. Riteniamo necessario adottare tale “Carta Etica” per consentire di svolgere con serenità e trasparenza il mandato popolare e garantire alla cittadinanza un’attività amministrativa sana, cristallina e libera da condizionamenti di qualsivoglia natura”.
19 Maggio 2013
Coalizione per Gioacchino Campolo Sindaco
l’Ufficio Stampa{fcomments}{jcomments off}