<<Il PDL è un Partito che ha una sua storia nazionale, regionale ed anche locale, che resta incancellabile. Alle Politiche i cittadini a livello nazionale lo hanno premiato con oltre 9 milioni di voti e i coriglianesi gliene hanno tributato oltre 5.000.>>. E’ quanto afferma in una nota il candidato a Sindaco del PDL Giorgio Triolo, il quale aggiunge: << I cittadini coriglianesi, sono sicuro, sono poco interessati alle beghe locali e alle dispute tra gruppi dirigenti. Sono sicuramente attenti a programmi, idee e progetti di futuro.
Vogliamo ribadire con forza la nostra identità di partito e scendere in campo per tracciare un nuovo corso che miri unicamente al “governo” del fare, e non a ridondanti e sterili polemiche.
Per queste ragioni resto fiducioso e confido nel buon senso del “popolo della libertà” coriglianese a guardare con attenzione il nuovo corso avviato dal PDL regionale e provinciale con la mia candidatura a Sindaco.
Ciò premesso, intendo riproporre, seppure per titoli, i punti qualificanti della carta programmatica che è alla base dell’azione della lista che ho l’onore di presiedere. Cominciamo da una prima considerazione. Cosa si aspetta Corigliano dai suoi amministratori e qual’è il sentimento di comunità maggiormente condiviso. Io vorrei che la mia Città avesse adeguati spazi di vivibilità, una Urbanistica degna di tale nome. Una migliore qualità della vita e dell’ambiente. Un lavoro appagante (e un lavoro per tutti, possibilmente). Democrazia partecipativa nelle scelte che riguardano tutti. Intendo, per questo, analizzare i bisogni, le attese dei nostri concittadini, e indirizzare l’attività della futura Amministrazione verso gli obiettivi che ne derivano, partendo dalle principali emergenze, la creazione di lavoro innanzitutto. La città di Corigliano, come la Calabria, si trova, purtroppo, in una situazione di stagnazione economica persistente. Il suo ritardo di sviluppo rispetto alle aree europee più dinamiche é elevatissimo e, per giunta, in progressiva crescita, atteso che Corigliano risulta essere la Città con il numero più alto di Commissariamenti di Italia.
Lo sviluppo, in una parola deve essere la bussola che dovrà guidare l’azione amministrativa, sapendo che questo é un esito tutt’altro che naturale e indolore; é una costruzione sociale che necessita di humus civili favorevoli, di presupposti culturali permeabili alle logiche e alle razionalità d’impresa e di mercato e deve avere il sostegno delle istituzioni regionali.
Allora bisogna puntare sui cosiddetti “motori” dello sviluppo, sui punti di forza della nostra Città, per farli diventare effetti moltiplicatori di opportunità per tutti e per i giovani soprattutto. Quindi il PORTO DI CORIGLIANO che finalmente dovrà assumere il ruolo che gli spetta per lo sviluppo di tutto il territorio della Sibaritide. Si dovrà procedere allo trasformazione dello stesso da porto industriale a vocazione turistica, con la costruzione di banchine da diporto. Inoltre, si dovrà incentivare le compagnie di navi da crociera per far si che il nostro porto diventi un vero e prorpio scalo crocieristico.
Il DISTRETTO AGROALIMENTARE DI QUALITA’. La nostra è un’area di eccellenza per l’agricoltura, il decollo del distretto agroalimentare di qualità non potrà non fungere da ulteriore volano. Il MERCATO ITTICO. A Schiavonea c’è una delle più importanti marinerie calabresi, dove una popolazione intera vive di pesca. Il Mercato Ittico, fermo restando che la sua gestione dovrà essere improntata a criteri di produttività, efficienza ed economicità e produrre almeno il pareggio di bilancio, dovrà costituire per pescatori, produttori e commercianti ittici un’opportunità. Per queste ragioni, anche in fase di spending rewieu verificheremo, anche con il Governatore Scopelliti, tutte le condizioni affinché possa essere istituito un apposito Distretto Ittico, in sinergia con le altre realtà pescherecce (Trebisacce, Cariati, ecc.). Al Distretto va collegata una specifica “catena del freddo”. Il rilancio del NUCLEO INDUSTRIALE ASI DI SCHIAVONEA, dove sono allocate oltre 200 imprese, grazie all’accorpamento delle vecchie cinque ASI (Aree di Sviluppo Industriale) in un’unica forte e robusta struttura, prevista nel progetto di riforme del mio Governo regionale, può essere la vera occasione di rilancio delle attività e di promozione di nuove e durature attività produttive. Sulla democrazia partecipativa intendo istituire la Consulta giovanile, quella sulle disabilità e quella dell’Economia e del lavoro, supportata da uno specifico Assessorato allo Sviluppo e dall’Ufficio Europa.
Con ulteriori miei interventi sulla stampa e nelle occasioni pubbliche illustrerò più nel dettaglio la mia idea di città, inclusiva, partecipativa, operosa e virtuosa.