Il PSA della sibaritide è un Piano strutturale comunale (PSC) in forma associata tra i comuni di : Corigliano, Rossano, Cassano, Calopezzati, Crosia. Il PSA è stato aggiudicato all’ ATI Stanghellini – Vecchietti- Sintagna S.R.L- per la somma di 291.500 euro Iva esclusa su base d’asta di 690.000 euro.
Al contrario di quanto scritto nella missiva Comunale del 14 maggio 2013, a firma della d. ssa Rosalba Scialla ed indirizzata al comitato Coriliani, il Piano strutturale associato non muove solo nell’ottica di “perimetrare i centri storici” ma è uno strumento complesso che attiene a più livelli di pianificazione territoriale. Il P.S.A. (art 20 bis) ha gli stessi contenuti ed effetti del P.S.C. (Piano Strutturale comunale) secondo quanto disposto dall’art. 20 della L.R. 19/02; ad esso è annesso il R.E.U. (regolamento edilizio urbanistico). Spiegato cos’è il PSA, chiariamo che tale intervento del sottoscritto non prefigura modifiche ai termini di legge ma richiama puntualmente alla correzione del Documento preliminare e precisamente della relazione sul centro Storico di Corigliano (INSEDIAMENTI URBANI STORICI RELAZIONE pagg. 14-17) poiché oggettivamente fuorviante e non rispondente nei fatti ad alcuna storia che possa essere ritenuta tale.
Consideriamo la fonte, qui riportata correttamente, a sostegno della relazione tecnico-storica del PSA:
Giovanni Pistoia, Corigliano: emergenza per il centro storico, pagg 7-8-9-10, il serratore num.16\1991,Tecno stampa, Corigliano scalo.
Questa fonte, difatti, non tratta di terremoti ma di accadimenti relativi a dei crolli avvenuti nel centro storico le cui vere cause non sono del tutto o in buona parte contemplate nell’articolo in questione. Di certo vi sono concause riconducibili ad attività umana non rilevate nel “pezzo” di Giovanni Pistoia . Nell’articolo non risulta, così come invece richiamata nella relazione del PSA, alcuna relazione geologica . Durante il sopralluogo dell’area interessata al crollo il Prof. Marino Sorriso Valvo volle “a caldo” far mettere a verbale dei suoi pareri. Il fenomeno del 1991 si è ripetuto nei Vasci anche nel 2006 per un’analoga causa: un operaio della ditta Perciaccante operava con delle demolizioni in quella stessa zona in assenza delle prescritte autorizzazioni e delle elementari misure di sicurezza. Ma al di là delle cause e degli eventi da rettificare è paradossale, seppur vero, che nel 1991 per il crollo di un edificio in area storica, dovuto a cause antropiche e non certo sismiche il prefetto “autorizzava” l’abbattimento del Complesso monumentale di San Domenico in Corigliano centro (pag 15 rigo 3-4-5) . A verifica dei fatti, però, oggi tale complesso monumentale risulta essere del tutto recuperato . Al contrario dell’evento catastrofico, ben evidenziato nella relazione del PSA sul centro storico, dell’ importante recupero di S. Domenico non troviamo alcun riscontro.
Che il complesso di S. Domenico sia stato recuperato e non abbattuto è dato certo! Così come è certo che nell’area interessata al crollo, i Vasci, si siano succeduti diversi consolidamenti con importanti finanziamenti pubblici. E’ evidente che i fatti ridimensionano la “minaccia” smentendo quanto rappresentato catastroficamente nel 1991 e riportato con un copia incolla nella relazione storica del PSA 22 anni dopo.
Ma come è stato possibile “equivocare” tanto in un documento così importante qual è il PSA? Il mistero è presto svelato nelle fonti e nella verifica di tali dati. Ebbene, la fonte dei dati e la verifica di tali dati sono riconducibili ad una sola figura, l’ingegnere Antonio Durante che muove in questo caso le sue informazioni nel paradosso. Ai redigenti del PSA fornisce un’analisi tecnica ma anche storica poiché datata 1991 , contestualmente è informato per suo diretto intervento tecnico che quell’area, relazionata come “soggetta a sisma”, è stata, nei 22 anni trascorsi, consolidata e per buona parte recuperata da se medesimo. Egli da tecnico è invero l’ artefice di una storia del quale non ne ha consapevolezza.
Lo riscontriamo in nota a pag 15 della relazione storica :
5 “Il testo che illustra il terremoto del 1991 e le problematiche ad esso connesse, è tratto da “Corigliano: emergenza per il centro storico.” Rivista il Serratore (anno IV, n. 16, marzo/maggio 1991). Alla stesura della parte tecnica del testo ha collaborato l’ing. Antonio Durante.”
Fatta salva la buona fede, tanto prefigura nei termini una relazione storica inadeguata.
Le fonti primarie e secondarie risultano oggettivamente datate, assenti o falsate .
I Vincoli Pai non sono stati rettificati nonostante il consolidamento del versante.
Mancano quindi chiari riferimenti anche solo per dare senso alla semplice perimetrazione del centro storico che ricordiamo è una perimetrazione di salvaguardia.
Per meglio comprendere l’aspetto: la relazione storica di Rossano è ben articolata. Probabilmente chi ha redatto il Piano Strategico di Rossano , cioè l’arch. Stanghellini e l’arch. Sandra Vecchietti ,ovvero gli stessi titolari del Psa della sibaritide, avrà avuto tutti gli interessi a far rilevare nel PSA il lavoro ben fatto a Rossano. Ed è chiaro che se anche dovessimo rimandare l’ evidenza dei fatti qui riportati ad un piano di recupero del centro storico di Corigliano tanto non cambierà la sostanza nei fatti.
Le conoscenze storiche e d’intervento di recupero del Centro storico sono indispensabili per un corretto quadro conoscitivo e per una futura visione strategica del territorio. In assenza di tali elementi non si potrà definire in futuro una purché minima riqualificazione e promozione del territorio e non sarà possibile nessuna offerta culturale e turistica fosse anche solo d’immagine del territorio coriglianese. In definitiva la relazione sul nostro centro storico pubblicata nel documento preliminare del PSA Stanghellini-Vecchietti è valutabile (analisi SWOT) quale minaccia endogena, cioè è un detrattore ambientale creato ad arte per svalutare la parte storica di Corigliano. Se, difatti, non corretta è da considerare a tutti gli effetti pubblicazione di un documento ufficiale avallato dall’amministrazione presieduta dalla d.ssa Rosalba Scialla e per tanto deve considerarsi al riguardo una fonte primaria d’informazione amministrativa e pubblica cioè aperta a tutti.
Infine e lo dico con grave imbarazzo, dalla relazione storica è scomparso il Castello Ducale e tutto quel che attiene al recupero del manufatto. Le stampe e le foto presenti in relazione sono in bianco e nero e non datate. Se nel 1991, difatti, vi fu il sisma è molto probabile che il nostro maniero sia stato sbriciolato nel PSA della sibaritide.
Sicuri di un positivo riscontro porgiamo distinti saluti
La presente sarà inviata all’amministrazione comunale di corigliano Calabro , all’ATI Stanghellini-Vecchietti (PSA) e all’ufficio del Piano (Ing. Vercillo).