Lo scioglimento del Consiglio Comunale per condizionamento mafioso rappresenta la pagina più amara e triste nella storia della nostra città. Un marchio terribile alla nostra immagine che ha avuto, e può avere, conseguenze pesanti sul nostro tessuto economico e sociale. Il richiamo forte è ad un comune sussulto di orgoglio e ad un impegno straordinario per risollevarci e mettere al sicuro la nostra città.
Questo vitale obiettivo va perseguito sotto la regia autorevole e trasparente dell’istituzione comunale assieme ai partiti, alle forze economiche e sociali, alle diverse espressioni civili della nostra società.
C’è bisogno di un Ente Comune che metta alla base delle sue iniziative culturali, ai progetti per il sociale, a tutte le sue azioni amministrative, la diffusione di una profonda cultura della legalità.
Dopo questa vera e propria sciagura che abbiamo dovuto subire, dobbiamo essere assolutamente certi che non si possa mai più verificare che le istituzioni vengano occupate ed inquinate dalle peggiori formi di illegalità. Pensiamo ad Comune che non solo si difende in tutti i modi dalla mafia, dalla illegalità e dagli assalti ai suoi beni, alle sue risorse e alle sue iniziative per l’interesse collettivo, ma anche un Comune impegnato fattivamente nella lotta e nel contrasto ai poteri criminali e illegali ad ogni livello.
Azioni concrete della nostra Amministrazione comunale saranno dunque:
1) Istituzione di una commissione permanente che raccolga, studi, analizzi e diffonda la documentazione disponibile sullo scioglimento avvenuto, sulle responsabilità, le sue conseguenze compreso quanto avvenuto durante questo dannoso periodo di commissariamento. La Commissione permanente sullo scioglimento per mafia dovrà tenere sempre viva l’attenzione sul rischio che anche in futuro potremo avere di inquinamento e condizionamento delle nostre istituzioni. La Commissione permanente con azioni mirate e continue e svolgerà anche compiti di insegnamento e monito per l’intera classe dirigente.
2) Fornire una piena e convinta collaborazione con la Magistratura, le forze dell’ordine e ogni potere dello Stato per contrastare efficacemente l’illegalità e la criminalità . Forte e convinto dovrà essere il sostegno e la vicinanza del Comune alle forze dell’ordine e alla Magistratura nel fondamentale lavoro della lotta alla mafia, per l’affermazione della sicurezza e della legalità. In questo quadro sarà favorito e ricercato il confronto ed il rapporto con ogni istituzione statale perchè siano potenziati e rafforzati i presidi delle forze di polizia sul territorio, anche con stazioni mobili, distaccamenti e presidi su parti del territorio altrimenti abbandonati e alla mercè di ogni abuso e atto criminale, a partire dal centro storico, da Schiavonea e Cantinella.
3) Rendere trasparenti gli atti e vincolare ogni atto del comune, delibera, determina, ordinanza, avviso pubblico, concorso, gara, ecc. al massimo rigore e alla massima attenzione perchè siano inibite e impossibili condizionamenti e
inquinamenti. A tale scopo sarà istituita una commissione al cui vertice sarà chiamata una personalità di riconosciuta capacità ed esperienza giuridica che darà un parere, una sorta di certificazione legale a ciascuno degli atti che si produrranno nel comune e contribuirà a riscrivere le regole di gestione interna.
4) Creare attenzione ai settori più esposti agli appetiti illegali in cui è coinvolto il comune e in cui precisi sono i compiti, i ruoli e le funzione dell’Ente. In particolare nell’edilizia con il rilascio dei permessi a costruire secondo il più rigoroso rispetto delle regole urbanistiche e delle leggi; nella difesa del territorio, del suo ambiente, delle risorse naturali e paesaggistiche troppo spesso esposti a vere e proprie violenze e soprusi; nella gestione rigorosa, sia per quanto riguarda le gare di appalto, sia per l’esecuzione di ogni e ciascuna opera pubblica, piccola o grande che sia, in modo da non consentire sprechi, ruberie, stravolgimenti dei progetti finanziati, perdita di diritti e rischi di ogni genere per i lavoratori impiegati; nei settori produttivi sempre più vincolati e sottomessi a taglieggiamenti vincoli di diversa natura criminale come nel caso di cessioni forzate di fondi agricoli o immobili in genere, di attività svolte in maniera abusiva o illecita, di attività economiche, commerciali, turistiche, agricole, industriali o artigiane troppo spesso sottomesse ai poteri illegali. Per questo andrà istituita una Consulta per l’Economia, lo Sviluppo ed il Lavoro che tra i suoi principali obiettivi abbia quello della liberazione della nostra economia da ogni condizionamento o pressione, che coinvolga e avvicini anche le massime associazioni ed esperienze nazionali antipizzo, antiracket e anticrimine.
5) Il comune dovrà fattivamente ed efficacemente costituirsi parte civile in ogni processo per mafia o in genere per ogni sopruso o abuso criminale di cui sono vittime i cittadini coriglianesi singoli o associati perche questi episodi assumono il valore di un danno alla nostra intera comunità, alla sua immagine e ai suoi interessi.
6) Il comune sarà attento e rigoroso nella gestione delle risorse e dei beni confiscati che ad esso vengono assegnati. Evitando quelle contraddizioni ed errori che abbiamo conosciuto sulla scuola materna di Fabrizio. A tale riguardo il comune dovrà permettere la più agevole, sicura e vantaggiosa gestione del bene confiscato. Una azione che diventi utile e vantaggiosa per la comunità ma anche capace di far crescere l’esempio positivo e la voglia di trasparenza e di legalità.
7) Attivare in forma autonoma o in collaborazione e partenariato ad altre istituzioni, assieme ai partiti e alle forze sociali, con il mondo della scuola e delle associazioni, specifiche azioni ed iniziative di confronto, studio ed approfondimento per la legalità nelle istituzioni e nella politica. Attraverso incontri, seminari, convegni, pubblicazioni che il Comune si impegna a promuovere e realizzare intende contribuire alla diffusione di una nuova cultura
dell’impegno civile e politico, volto alla salvaguardia del bene e dell’interesse collettivo.
8) Potenziare l’attività dei servizi sociali, pure in un quadro di ristrettezze economiche e di minori rimesse centrali , ricercando ogni utile strumento finanziario comunitario e razionalizzando la spese attuali, affinché sia posta grande attenzione ed impegno dell’Ente verso la povertà e la marginalità sociale veri e propri detonatori nell’esplosione dei vari fenomeni di arruolamento criminale.
9) Istituire la Commissione per l’Immigrazione che assieme allo studio del fenomeno dell’immigrazione nel nostro territorio, affronti e proponga soluzioni efficaci ed adeguate ai problemi che essa determina. Convivenza civile, accoglienza e condizioni civili di vita, politiche abitative, problemi di sicurezza e di rispetto delle leggi nel mondo dell’immigrazione. A tale riguardo pensiamo certamente ai cittadini stranieri che attraverso azioni ed iniziative specifiche del Comune possono e debbono guadagnare un maggiore senso di responsabilità verso la città che li ospita e un rigoroso rispetto delle leggi. Ma pensiamo anche ai cittadini italiani che spesso contravvengono alle più elementari norme della convivenza civile e del rispetto della dignità umana. A volte sono proprio loro che diventano responsabili del più atroce dei reati che è quello del traffico di carne umana. Vale per i braccianti ridotti spesso in schiavitù ma anche per il vergognoso mercato della prostituzione. Per entrambi i fenomeni il Comune di Corigliano, anche attraverso l’iniziativa costante della Commissione per l’Immigrazione, sarà fattivamente impegnata, con le tante meritevoli e capaci associazioni, con le forze sociali e con la Chiesa che dovranno essere coinvolte per contrastare, combattere e superare questi dilaganti e insopportabili fenomeni.
10) Adesione al testo originario della legge Lazzati, redatto dal Giudice Romano De Grazia, Presidente Onorario della Suprema Corte di Cassazione, che prevede il divieto alle persone indiziate di appartenere ad associazioni di tipo mafioso, sottoposte alla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, di svolgere propaganda elettorale in favore o in pregiudizio di candidati o liste, con qualsiasi mezzo, direttamente o indirettamente. Con la conseguenza che il sottoposto a sorveglianza speciale di pubblica sicurezza che, propone o accetta di svolgere attività di propaganda elettorale, e il candidato che la richiede o in qualsiasi modo la sollecita sono puniti con la reclusione da uno a sei anni, con le ulteriori sanzioni accessorie per il candidato della ineleggibilità e decadenza.