“Siamo arrivati all’inizio della campagna elettorale dopo un percorso che si è dipanato con tutta una serie di gravi problematiche, e non a caso, queste problematiche si sono sviluppate prevalentemente a sinistra. Infatti, questa è la ragione per la quale noi, oggi, ci presentiamo al voto della citta in beata solitudine”.
Sono queste le parole pronunciate da Mario Gallina, candidato a sindaco di Corigliano con Rivoluzione in Comune e Rifondazione Comunista, in un video presente da ieri sul suo sito personale mariogallina.com.
Perché la sinistra non è stata capace di unirsi attorno a una sola candidatura? Secondo l’Architetto Gallina, la responsabilità è da attribuirsi principalmente al partito che si era preso l’onere di riunire intorno ad un tavolo tutte le forze locali del centro sinistra, ovvero il P.D.
“Il P.D. non ha saputo fare sintesi partendo della sua dimensione e del suo ruolo, sprecando l’ennesima occasione per quanto riguarda il governo della città”. Proprio come ci insegnano i recenti fatti nazionali, il PD entra Papa ed esce cardinale.
I cittadini e gli addetti ai lavori non riescono a spiegarsi perché il P.D. non riparte mai dal proprio passato e, ogni qualvolta c’è da candidare un sindaco, non prende mai in considerazione quello precedente. Il PD non riparte mai da dove un discorso è stato interrotto, riprendendo le sue esperienze da zero, senza mostrare mai la capacità di gestirle, distruggendo tutto quello che in precedenza era stato costruito. I vecchi sindaci, al nuovo tavolo delle consultazioni, non sono stati consultati”.
Il Candidato Gallina, facendo un excursus storico dell’esperienza coriglianese del P.D. (da Armando De Rosis ad Algieri e Gioiello), conclude dichiarando: “il P.D. è un padre che mangia sempre i propri figli migliori.
Nella storia – prosegue Mario Gallina – non si mettono pietre tombali su un percorso senza prima aver fatto una giusta analisi delle esperienze positive e, soprattutto, degli errori, perché sono quelli che permettono di aggiustare il tiro e andare avanti più forti ed incisivi. Il P.D., come sempre, non essendo riuscito a tenere a bada le proprie tensioni interne, è stato costretto a chiudere il tavolo delle consultazioni, abbandonandolo in malo modo, dimostrando un comportamento di sussiego e autosufficienza nei confronti dei presenti, ritrovandosi solo con SEL e col PSI, o meglio quello che del PSI rimane.
Giustificandolo a posteriori, dopo aver abbandonato unilateralmente il percorso delle primarie, con l’alleanza del “bene comune” che non esiste nemmeno più a livello nazionale! A Corigliano si dice che hanno cercato di mettere una “pezza a colori” non riuscita!
Lo schieramento del P.D. è ora “un” centro sinistra e non “il” centro sinistra, infatti, c’è con il PD parte della sinistra, mentre l’altra parte di sinistra che in essa non si rispecchia, Rifondazione Comunista, è in campo da sola. Ecco il motivo della nostra candidatura e della nostra corsa elettorale. Per noi era necessario piantare un paletto, un punto certo, una bandiera, una casa, per tutti coloro che si reputano di sinistra e vogliono tornare a fare politica sul nostro territorio con un proprio programma e, a questo punto, anche con un proprio candidato. La nostra, oltre ad essere una lotta di civiltà per Corigliano, è anche una battaglia di coerenza politica”.
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Sito: www.mariogallina.com