L’attuale momento storico limita certamente proposizioni politiche rivolte ad una ricercata “Qualità della vita”.
Tale obiettivo resta comunque politicamente primario ed attuale. Difatti, se fino a qualche mese fa il problema si poneva anche in relazione ad una limitazione dei consumi (opponendo una filosofia della decrescita dolce ad una globalizzazione liberticida) oggi in meno di 24 mesi, l’ Italia, e ovviamente il sud del paese, non ha che d’accettare una decrescita imposta da restrizioni economiche importanti e da una finanza non regolata e fuori dal controllo degli stati nazionali.
Non si porrebbe più, quindi, il presupposto di una scelta nel limitare i consumi , di selezionare le merci e gli oggetti , tale condizione è per lo più , se non nella totalità, determinata da una serie di indirizzi economici sovranazionali e d’incertezze finanziarie che hanno disintegrato il tessuto socio-economico. La causa più evidente e principale dell’attuale crisi economica e sociale , oltre che dei valori etici e morali , riguarda proprio la politica nazionale italiana. I partiti odierni, difatti, posizionando le “loro politiche” su dinamiche clientelari e di corruttela, più o meno spicciola, hanno determinato l’attuale stato di fatto. Difatti, finora, nulla hanno fatto e proposto realmente per il miglioramento dello Stato e della collettività tutta. Da queste assunzioni chiare nascono le provocazioni e proposizioni odierne di particolari movimenti (M5S) che seppur non risolutivi hanno mostrato il collasso politico del sistema e quello dei tradizionali partiti nazionali (pd, pdl, udc). Tuttavia ai movimentisti sono mancati i principi cardine di quell’ ordinato processo politico che un rinnovamento importante richiede. Un fenomeno post-ideologico che certo si presenta nelle sue contraddittorietà e che a breve, collassato il sistema, dimostrerà le sue lacune, alcune già verificabili. Certamente tale fenomeno del movimento 5 stelle ha portato al superamento partitico della politica e di una nuova fase in cui il cittadino è parte attiva della res -publica. L’ idea non nuova , difatti, mai attuata, era stata già dettata dai nostri Padri costituenti che non si erano dimenticati della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. La Carta costituzionale rimanda , infatti, a precetti e ad istituti democratici in cui è scritto che il “Popolo sovrano” è chiamato ad intervenire con l’istituto del referendum ed a scegliere la sua rappresentanza attraverso libere elezioni.
Quest’ultimo strumento, quello elettivo, si rende necessario, oggi più che mai, per le necessarie scelte politiche del paese. Difatti, in questo processo costituzionalmente garantito si promuove la visione completa e programmatica di gruppi , movimenti, partiti al fine di dare soluzione al mondo presente e proposizioni per quello futuro. L’Italia è in attesa di un cambiamento da qualche lustro e malgrado le varie intenzioni individuali , testimoniate da più parti , o anche referendarie come il fallito tentativo di darsi una nuova legge elettorale, ad oggi non si è dato alcun avvio al cambiamento richiesto, poiché è evidente che gli apparati dei partiti , governativi ed istituzionali non sono stati stimolati al cambiamento, poiché scarso è stato l’apporto politico al sistema per renderlo efficiente e rispondente ai tempi.
Bisognerà quindi affermare con realtà che fa gioco-forza il potere finanziario e delle Lobby, degli interessi particolari o degli apparati , a danno della collettività tutta. Questo accade poiché da tempo la politica si è dimostrata debole nelle idee, nelle sue rappresentanze che sono divenute complici consenzienti in un gioco perverso, lontano dalle reali esigenze della gente. Seppur la componente civica (liste o movimenti) o partitica , candidata alla guida del paese , o l’altra quella dei cittadini comuni (elettorato) si determineranno verso una nuova fase, di certo confusa ma decisiva per il futuro a noi più prossimo, restano di fatto in piedi domande necessarie e consequenziali:
Possiamo fare a meno dei partiti?
Come si può rimediare alla corruzione dilagante nel campo politico e amministrativo?
E ancora
Cos’è la Politica ?
A queste domande apparentemente semplici siamo chiamati tutti a rispondere.
Dal canto nostro possiamo solo offrire la nostra analisi che richiama i temi della possibilità e della creatività dell’uomo quali fattori indispensabili per una soluzione efficace delle questioni.
Nel dar corpo ad una nostra considerazione e lettura del momento storico dobbiamo intendere un nuovo concetto o paradigma : la Politica gravida.
Si intende per Politica gravida quel processo in divenire non ancora in luce ma che tuttavia non può certo dirsi inesistente. Questo stato gravido porta con se certamente l’esperienza di vissuti , ma anche la speranza di una nascita felice : una nuova realtà politica.
Il travaglio doloroso iniziato da qualche tempo si rende , dunque, necessario.
La nuova nascita ,e lo dobbiamo credere fermamente tutti, è nelle mani, nei cuori e nelle menti dei nostri migliori uomini e donne che stanno ad interrogarsi ed a lavorare per strutturare culturalmente e politicamente soluzioni programmatiche a breve periodo per un vero e reale cambiamento.
E’ questa la sfida che ci siamo posti noi di Coriliani, una sfida che non abbiamo rimandato e che da oggi vogliamo onorare e rappresentare nel modo migliore , partendo da una proposizione programmatica innovativa che dia soluzioni efficaci nel pieno rispetto delle leggi e della nostra Costituzione .
Abbiamo deciso solo di spostare il luogo della discussione politica partendo dai contenuti , e non da un consenso elettorale deviato da vecchie proposizioni di figure che si presentano senza alcuna valida idea per attuare un reale cambiamento. Questi signori , e lo sanno anche loro, hanno fallito, non ora ma da 30 anni , con le loro devastanti politiche speculative. Oggi si fanno scudo di giovani che riponendo fiducia nelle idee trovano invece cattivi maestri.
Come “Coriliani” vogliamo dare un messaggio di speranza a questi giovani che sia di buon auspicio per questa Città: Corigliano può realmente rappresentare il bello ed il nuovo, il punto d’origine di un futuro meno greve per le prossime generazioni. Basterà solo volerlo, fortissimamente!
Ad maiora semper