Ripartire dal Sud e dalla sua gente per capovolgere il luogo comune che vuole il Meridione d’Italia parte passiva e meno operosa dello stivale. “Corigliano Domani” ha da tempo abbracciato questa teoria, che poi è anche quella del giornalista pugliese Pino Aprile, impegnato in questa fase della sua carriera di scrittore proprio nel portare avanti i concetti suddetti attraverso la promozione dei suoi ultimi lavori letterari incentrati proprio sul ruolo “attivo” che i meridionali avranno nel rilancio dell’Italia.
Sulla scorta di queste considerazioni e della condivisione delle idee di base, oltre che sulla rispettiva simpatia nutrita, lo scrittore pugliese ha incontrato gli appartenenti al Movimento “Corigliano Domani” nella sede di via Nazionale, coinvolto dal direttivo del gruppo al fine di portare un contributo sostanzioso alla crescita che il Movimento vuole proporre per il territorio locale.
Così come lo stesso Aprile va testimoniando quasi giornalmente in giro per il Meridione e non solo, anche i membri del gruppo “Corigliano Domani” si sentono promotori a livello locale di quanto sta succedendo nel Sud Italia; la voglia di cambiare e di dare uno scossone alla nazione che possa partire proprio da terre spesso dimenticate come quelle meridionali muove le volontà e le coscienza dei facenti parte di “Corigliano Domani”, che quindi non possono che rivedersi e sposare in pieno la linea di pensiero di Pino Aprile. Mutuando i concetti che quest’ultimo esprime, anche il Movimento coriglianese crede che la rivoluzione culturale dovrà partire dai “terroni”, poiché infine saranno proprio quest’ultimi coloro che salveranno l’Italia. Partendo da questo incipit, “Corigliano Domani” vuole esprimere questo concetto a livello locale ed essere quindi parte integrante ed attiva di un processo rivoluzionario che parta da Corigliano e che possa elevare anzitutto la città jonica a una nuova fase di crescita ed evoluzione. Operazione che può iniziare, ad esempio, da un dibattito politico-culturale valido da realizzarsi attraverso eventi e incontri che possano dare qualcosa in più verso gli obiettivi suddetti. La speranza è nella riscossa del Mezzogiorno: è questo uno dei passaggi toccati nell’incontro. Punto, peraltro, ampiamente trattato nel libro “Giù al Sud”, in cui Aprile in sostanza “sottoscrive” l’idea – con dettagliate testimonianze – di un Sud alla ribalta proiettato ad essere il motore della nazione. Un Sud che però non può non conoscere il proprio passato: da questo presupposto è arrivato il forte richiamo ai valori di base che ogni individuo deve portare con sé, sottolineando come una generazione che non conosca il proprio passato sia proiettata a non avere futuro. Ripercorrendo così le linee guida degli ultimi tre lavori di Pino Aprile, incentrati proprio sulla riscossa del Sud, s’è discusso dell’abbattimento delle barriere attraverso il web, condizione che ha permesso al Meridione di venire fuori da un certo isolamento dettato ad esempio dall’assenza di infrastrutture e servizi, deficit che da sempre caratterizza il Sud d’Italia. Avere una finestra sul mondo grazie all’informazione che circola sulla rete permette infatti di essere meno “minori” e dà l’opportunità di aprire gli occhi sul mondo, passi necessari per sviluppare poi idee innovative che possano favorire sviluppo e innovazione anche al Sud.
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CORIGLIANO DOMANI
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