Ha ripreso il posto tra i banchi della minoranza il consigliere provinciale, Antonio Carmine Caravetta, coriglianese eletto nelle liste dell’Udc nel 2009 e che poi successivamente ha lasciato. Caravetta era stato sospeso dalla carica a seguito dell’operazione denominata “senza terra” che nell’ottobre scorso portò all’arresto di diverse persone, tra le quali lo stesso consigliere provinciale.
Caravetta nonostante il provvedimento del gip di Rossano, Letizia Benigno, del dicembre scorso con il quale aveva deciso la decadenza di ogni misura restrittiva nei confronti del sindacalista, e che, quindi, poteva tornare a svolgere anche il mandato elettorale, solo ieri è stato reintegrato, in quanto in questi mesi trascorsi dal provvedimento del gip l’assise provinciale, presieduta da Orlandino Greco, non si è più riunita. Ricordiamo che avverso la decisione del Gip Benigno del dicembre scorso, aveva proposto ricorso la procura di Rossano, ma il tribunale di Catanzaro chiamato a decidere sul ricorso nel marzo scorso aveva ritenuto inammissibile l’atto proposto dalla procura rossanese. Antonio Carmine Caravetta è tornato ieri mattina in consiglio provinciale, dopo che la sua ultima partecipazione risaliva al settembre scorso. Ed era stato proprio in quel consiglio provinciale che Caravetta fece delle dichiarazioni a vetriolo contro i vertici regionali e provinciale dell’Udc, dopodiché annunciò ufficialmente di non rappresentare più in consiglio il partito di Casini, per dare vita al gruppo indipendente. Raggiunto da noi telefonicamente per darci un commento a questo momento sicuramente importante per la sua vita politica, ci ha dichiarato: “Voglio solo dire, così come ho avuto modo di dichiarare poco tempo fa, che ho piena fiducia nella giustizia. Colgo l’occasione, inoltre, per ringraziare per l’importante lavoro fin qui svolto, i miei legali di fiducia, Giovanni e Aldo Zagarese. Il mio impegno è quello di dimostrare in futuro la più totale estraneità ai fatti che mi sono stati ascritti nell’ottobre scorso. Dopo la mia attività – conclude Antonio Caravetta – riprendo anche quella politico-amministrativa nell’esclusivo interesse del territorio e di tutte quelle persone che con il loro voto mi consentono di far parte del consiglio provinciale”. Ricordiamo che Caravetta era tra i destinatari delle 37 misure cautelari notificate il 19 ottobre 2012 nell’ambito dell’operazione senza terra nell’alto Jonio cosentino e in altre regioni italiane. In quella circostanza vennero eseguite 84 perquisizioni e notificati 92 avvisi di garanzia per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata e continuata ai danni dell’Inps, peculato, corruzione, abuso d’ufficio, falso, accesso abusivo a sistemi informatici e violazione della normativa in materia elettorale.
Giacinto De Pasquale