Come la politica si prende gioco della dignita’ pubblica e come inganna gli elettori ed i suoi stessi candidati!
La politica tratta e crede e molte volte non ha tutti i torti, che noi Coriglianesi siamo come “il gregge che pascola”: esso non sa cosa sia stato ieri, cosa oggi, come sarà il domani, salta intorno, mangia, riposa, digerisce, torna a saltare, e così dall’alba al tramonto e di giorno in giorno.
In tanti si vantano della loro furbizia, umanità ed intelligenza al confronto dell’animale, tuttora però guardano con invidia alla felicità di questo, perché vogliono vivere come l’animale, e come l’animale non si pongono domande sul futuro, non parlano della loro felicità e di come la si possa conquistare, dimenticano subito e non si scandalizzano se i loro diritti vengono calpestati da amministratori incapaci, al limite della tolleranza, anzi è propenso ad accettare e perdonare continuamente il loro passato e le loro malefatte, poiché quasi tutti legati ad essi. In altre parole, piace essere indulgenti, “perché conviene” nei riguardi di chi ha ridotto allo stremo delle forze un comune, ormai sull’orlo del dissesto economico dominato da: corruzione, degrado, individualismo sfrenato e scarso senso della moralità. Accettiamo passivamente i sacrifici che a senso unico ci impone la politica, e se qualche volta si cerca di ribellarsi ci accorgiamo che la catena legata ai piedi ci impedisce di correre. Quando capiremo che la politica o meglio dire le loro ambizioni ci negano il benessere? Viviamo in una Italia ed in una città dove i ricchi compreso i politici non hanno bisogno dei poveri, non hanno bisogno di chi ci sta intorno, se non in periodo di elezioni per essere legittimati o per incassare profitto per poi essere dimenticati ed allontanati. E’da pazzi immaginare che da questi politici, da queste coalizioni messe in campo possa venirne fuori qualcosa di buono per la città, basta soffermarsi alla varietà dei candidati, agli interessi variegati in gioco ed all’enorme frammentazione del voto”12 candidati a sindaco” per capire che quello che ne uscirà dalle elezioni sarà una maggioranza a dir poco eterogenea, della serie tutti dentro o tutti fuori, difficile per chiunque da tenere unita, premesse queste che aprono le porte del comune all’ennesimo commissariamento. A distanza di pochi giorni dalle elezioni vogliono farci credere che è stato fatto l’impossibile, adesso e solo adesso dicono che ci vuole la collaborazione di tutti, dimenticando che sono stati proprio loro i primi sponsor della irresponsabilità, sono stati loro a mettere in campo armi da guerra fredda per combattersi e fare saltare così il tavolo delle trattative, sacrificando possibili programmi credibili e condivisi dalla città. Di fronte a questa emergenza sarebbe ora di entrare in conflitto con questo modo di fare politica, poiché funzionale ai loro interessi. In questa campagna elettorale non bisogna sottovalutare nemmeno quelle spinte qualunquiste e disfattiste che emergono da quei piccoli feudi che oltre a fare concorrenza alla politica tradizionale e farsi concorrenza tra loro possono diventare incontrollabili, decretando così la ingovernabilità definitiva della città. Questo quadro non edificante è frutto della volontà consapevole dei partiti tradizionali non abituati all’ascolto, all’aggregazione, al dialogo ed alle critiche costruttive. Il rebus che si presenta adesso agli occhi della città è: A) Riconfermare la fiducia a chi ha governato la città per 10- 15 anni, a chi è stato artefice passivo di connivenze, a chi non ha preso le distanze dovute dalle ultime vicende giudiziarie che ha visto coinvolto l’ultima amministrazione, a chi ha marchiato la città, B) dare fiducia ad un partito Democratico mai nato, mai avuto una prospettiva e che ha smarrito la strada, quella strada che incarnava quel qualcosa che abbiamo perduto, un PD divenuto nel tempo conservatore e che non riconosce come protagonista gli operai, C) dare fiducia al movimento 5 stelle che si è già smarcato da responsabilità di governo a livello nazionale e che al pari dei partiti tradizionali ha messo in piedi atteggiamenti spocchiosi con marcati atti di vanità da primi della classe come: chiamarsi fuori da qualsiasi alleanza. Comunque vada, con questa prospettiva, a meno che non prendano la maggioranza assoluta, rimane ed è solo un voto di mera protesta che non porterà nessun giovamento alla governabilità della città. D) dare fiducia a pseudo gruppi o personaggi che per la ennesima volta scendono in campo con la pretesa di avere loro la medicina giusta per la città. Noi del movimento, alla luce del caos politico che regna in città, cosciente delle nostre forze e del destino amaro che ci attende stiamo valutando l’ipotesi se candidare o no due nostri amici a consiglieri comunali, non per questo ci stancheremo di ripetere che Corigliano aveva ed ha bisogno di un candidato a sindaco il più possibile condiviso dalla città perché l’esigenza del cambiamento non è una esigenza di una nuova palude, ma di una trasformazione totale e reale, dove subito dopo le elezioni si potesse imboccare la strada giusta per guidare la città con senso di responsabilità per risolvere le tante emergenze: il lavoro al primo posto. Questa campagna elettorale si arricchisce di ulteriori novità, una fra tutte quella di presentarsi ai cittadini sotto mentite spoglie, eliminando eventuali simboli dalle liste che potrebbero creare disagi.
A nostro avviso, questa trovata non è altro che un’azione ingannatrice che avrebbe un duplice fine: veicolare più consensi alle liste e far dimenticare il passato politico di qualcuno. I cosiddetti politici storici provenienti dall’ex AN ed oggi PDL, saranno candidati nella coalizione del centrodestra? La loro eventuale candidatura come si coniuga con le prerogative del candidato a sindaco che dice di proporre il nuovo? E l’UDC, rinuncerà anch’esso al simbolo, chi lo corteggia e con chi si alleerà?
Il partito di Vendola cosa dirà ai suoi elettori ed ai cittadini per convincerli a votarlo dopo aver ceduto alle volontà del commissario D’Attorre? Come giustificherà la sua inversione di marcia per quanto riguarda le primarie, essendo stato SEL il partito più convinto e più assertore delle primarie? Non c’è ne vogliano i compagni di SEL, nonostante tutto, confidiamo in loro e crediamo che la loro intermediazione attiva farà riflettere finchè si è in tempo chi di dovere all’interno del PD per l’interesse di tutta la coalizione. Se questa riflessione dovesse significare una rimodulazione del candidato a sindaco ben venga se legata però alla unità di tutto il centro sinistra coriglianese.
Per il movimento centro storico: Un progetto per non morire. Luzzi Giorgio.