Disappunto per una situazione assurda e illegittima viene espresso in una lettera che la Fp (funzione pubblica) della Cgil unitamente ai rappresentanti della Rsa della società Ecoross, ha inviato a varie autorità, tra le quali il Prefetto e le amministrazioni comunali di Corigliano e Rossano, riguardo la problematica che da tempo sta interessando i lavoratori della società che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
“Con riferimento alla proclamazione dello stato di agitazione dei lavoratori della ditta Ecoross srl – recita la nota della Cgil – alla luce di quanto emerso nella riunione del 9 aprile scorso di aggravamento delle problematiche già comunicate, vi ribadiamo e confermiamo l’avvenuta proclamazione dello stato di agitazione e l’invito alla Ecoross ed all’Assindustria di attivazione delle procedure di raffreddamento e di conciliazione. La ditta nella predetta riunione – prosegue la nota – ha comunicato che oltre al mancato pagamento della retribuzione relativa al mese di marzo 2013 non sta provvedendo al versamento delle cessioni del quinto dello stipendio e delle deleghe di pagamento, non versa dal dicembre 2011 i contributi ai fondi previdenziali, non versa i contributi previdenziali ed i contributi sindacali. La scrivente nel proclamare lo stato di agitazione e nell’intervenire nei confronti dei comuni e delle autorità superiori ha agito nel pieno rispetto di leggi e contratti; pertanto non si accettano disappunti rispetto al nostro operato ed alla nostra trasparenza ricordando che l’Ente appaltante e l’appaltatore sono solidalmente responsabili nei confronti delle obbligazioni verso i lavoratori. Si fa rilevare – scrive ancora il sindacato – che il mancato pagamento dei contributi previdenziali potrebbe mettere in discussione la regolarità contributiva e bloccare ogni liquidazione da parte degli enti. Nel ritenere solidalmente responsabili delle obbligazioni verso i lavoratori sia la ditta Ecoross che i comuni di Rossano e di Corigliano si invitano tutte le parti coinvolte procedere alla risoluzione della problematica, con espresso ed esplicito avvertimento che in mancanza attiveremo forme adeguate di protesta, in quanto siamo ben consapevoli che la gestione fallimentare del ciclo dei rifiuti non può essere scaricata sui lavoratori”.
Giacinto De Pasquale