L’accordo tra PD, SEL e PSI sulla candidatura unitaria di Giovanni Torchiaro a sindaco del centrosinistra alle prossime elezioni amministrative per il governo della città di Corigliano, sono prove tecniche di fusione tra i due partiti. Una supina acquiescenza al disegno del PD di esprimere comunque un candidato alla guida della città, che fosse di sua scelta, un’operazione che SEL ha accettato senza condizioni, sull’idea già manifestata da Vendola di entrare ne PD attraverso la memorabile espressione “mescoliamoci”, pronunciata di recente e riportata dalla stampa.
L’accomodamento dei compagni dei SEL di Corigliano nel seno del PD ha ambizioni ancora meno nobili, poiché, sancendo l’estromissione definitiva di Rifondazione Comunista-Federazione della Sinistra da ogni ipotesi di accordo a sinistra fa trasparire la speranzosa insipienza di visibilità, difficile da conquistare con la sola forza delle idee e del consenso. Cosa di poco conto e di nessun pregio, che ha solo il merito (demerito) di distruggere l’unità a sinistra, con gravi conseguenze per la città, che vede vanificata la possibilità di un’alternativa credibile e tanto auspicata, al governo del comune. Il PD e SEL, con questa operazione ad escludendum hanno “tolto il futuro”, alla sinistra di Corigliano, alla sua legittima aspirazione per la costruzione di un’idea di società più solidale e più giusta. SEL, con la sua adesione incondizionata a questa operazione, copre la grave responsabilità del PD incerto nelle alleanze, totalmente privo di coerenza nella sua direzione politica, assolutamente incapace di sintesi, brancolante tra risentimenti e risentimenti personali represse, per volontà popolare e scelta degli elettori. Questi limiti che hanno generato il caos, la confusione nelle trattative al tavolo del centro-sinistra, l’eccessiva litigiosità tra le diverse proposte, tutte leggittime, dei diversi candidati a Sindaco, hanno innescato un processo degenerativo, non avendo la dirigenza del PD la forza effettiva e la necessaria autorevolezza per portare a compimento il suo progetto di egemonia, il desiderio di poter esprimere un candidato forte ed unitario alla guida della città. Da qui la sconsiderata iniziativa del PD di rompere il tavolo delle trattative per il futuro accordo di governo, di rinnegare e sconfessare la Carta d’Intenti, che pure aveva elaborato e promosso, di espellere dal tavolo tutte le forze politiche, le associazioni ed i movimenti, che ne avevano accettato e condiviso il percorso tracciato, tra queste anche Rifondazione Comunista-FDS che voleva concorrere ad un progetto per la città che fosse condiviso ed unitario, un progetto da affidare ad un candidato sindaco scelto con lo strumento delle primarie che fosse il risultato di una scelta libera, allargata e aperta al consenso dei cittadini. La formula magica attorno alla quale si sono ricomposti PD, SEL e PSI, quest’ultimo in qualche modo anche ferito nelle sue legittime aspirazioni, dovendo rinunciare senza colpo ferire al proprio candidato, è una contraddizione in termini, dal momento che escludono dalla partecipazione ad una scelta fondamentale, i cittadini, che del bene comune sono i protagonisti ed i destinatari. Noi del PRC-FDS riteniamo che escludere la sinistra e le forze sane della città dalla scelta del candidato a sindaco, non rappresenta un buon viatico per gettare le basi per una vittoria della sinistra a Corigliano, il 26 e 27 maggio p.v.- Questa città potrà uscire dalle difficoltà e risollevarsi solo facendo appello alla cultura, alle forze sane e alternative alle ultime ed inqualificabili recenti esperienze della destra, al governo della cosa pubblica, al patrimonio condiviso di idee da valorizzare attraverso uno spirito unitario, con un lavoro costante e serio. Rifondazione Comunista si pone in questo contesto, al quale doveva aderire da protagonista SEL, ma che purtroppo se ne è discostata con un appiattimento acquiescente alle posizioni del PD, che non riflette un atteggiamento sia ideale che pratico di forza politica che lavora ed opera a sinistra. Pertanto, fuori dalle condanne e dagli anatemi nei confronti di Rifondazione Comunista, SEL prenda consapevolezza che il cammino del centro-sinistra non può definirsi concluso con la candidatura di Giovanni Torchiaro. Si dovrebbe ripartire dalla Carta d’Intenti, proseguire con le primarie, favorire una competizione sana e coinvolgente di tutti i candidati a sindaco del centrosinistra di Corigliano, in un confronto leale fondato sui programmi che siano interpreti autentici dei bisogni concreti della città. Si lavori in questa direzione nell’esclusivo interesse dei cittadini. La politica garantisca i percorsi giusti e poi si ritragga. Le argomentazioni che contravvengono ai canoni di trasparenza e partecipazione non reggono alla prova della verità e ancora meno al consenso dei cittadini. Il percorso delle primarie è virtuoso, se dovessero saltare, ognuno, ovviamente non per scelta ma per obbligo, si porrà in modo autonomo e responsabile al giudizio insindacabile degli elettori, consapevole di aver assolto con onestà al proprio dovere e dare la possibilità ai cittadini di poter esprimere un voto libero a sinistra.
PRC-FDS di Corigliano Calabro