fonte lanuovaformica
Sono bastate solo, e non più, di dieci righe per comunicare al popolo Coriglianese che la coalizione del centrosinistra ha “finalmente” scelto il proprio candidato a sindaco. Sono bastate solo dieci righe per comunicare a tutti che la “Democrazia”, quella vera, nel nostro paese l’abbiamo accantonata già da tempo per dar ampio spazio, come sempre, a logiche di partito troppo datate. Tatticismi politici che non hanno più ragione di esistere. Cari compagni, puzzate un po’ di chiuso.
I risultati elettorali nazionali non hanno insegnato davvero nulla. In troppi non ci hanno votato perché siamo stati incapaci di riconoscere la loro voce nella nostra. Ognuno di loro deve rappresentare una sconfitta per noi. Ognuno di loro ha votato la forza politica, non il PD, che sentiva più vicina. Questo avrebbe dovuto farci riflettere. Eppure ci sbattete in faccia solo dieci righe. Da anni aspettiamo un cambio di rotta. Dopo il commissariamento del NOSTRO comune per infiltrazione mafiosa, neo indelebile nella nostra storia, ci aspettavamo “altro”, molto altro. Cari compagni, per l’ennesima volta, siete, e questa volta voi soltanto, stati incapaci di farvi promotori della voce del popolo. Quest’ultimo urlava, a gran voce, il DIRITTO di scegliere il proprio candidato a sindaco. Ma, come si suol dire, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Eppure, i candidati alle primarie esano già pronti. Non solo se ne conoscevano i nomi, ma si erano già fatti avanti. Perché non lasciarli correre? Perché non lasciar scegliere al Popolo il proprio candidato? Quali sono le VERE paure del Partito Democratico? Perché mettere, per l’ennesima volta, in campo strumenti in grado di “stuprare” la democrazia? Da appartenente al PD sento un forte imbarazzo in questa condizione. Nessun commento per il candidato di “superamento” calatoci dall’alto. Probabilmente un ottimo amministratore della cosa pubblica. Non è certo un nome che fa la differenza, ma il sistema con cui si arriva a quel nome, che di democratico non ha proprio nulla. Dieci righe. Tre di queste recitano “sulla base di una analisi della realtà coriglianese e della condivisione della necessità di avviare una nuova fase politica di discontinuità con il passato i di promuovere una intensa lotta per l’affermazione della legalità in città”. Prendete pure le VOSTRE scelte, ma per favore, abbiate quantomeno rispetto per l’intelligenza di chi vi legge. La nuova fase politica di discontinuità ci sarebbe davvero stata se foste riusciti a capire che è arrivato il momento di cambiare. Queste parole lasciatele a chi domani riuscirà ad effettuare quel cambio di rotta che il NOSTRO paese aspetta già da tempo. Mi dispiace, compagni, ma è tempo di pensare alla propria coscienza. Non posso consegnarmi a logiche che proprio non mi rappresentano. Ma non illudetevi, andrò comunque a votare.
Salvatore Pagnotta