Non credevamo che la denuncia di una mamma potesse creare una siffatta sollevazione di popolo. Il nostro intento era solo di far conoscere una realtà che per quanto inesatta, stando alla Sua risposta, ha pur sempre un fondamento di verità.
Sfumature che è possibile cogliere dalla risposta della Dirigente Scolastica dell’istuituto Erodoto che preferisce percorrere la strada della “strumentalizzazione politica” piuttosto che raccontare i fatti e rispondere garbatamente alla mamma che vive in silenzio il suo dramma famigliare.
Il nostro messaggio non è certo per raccattare voti come qualcuno potrebbe credere nè diventare paladini di una realtà che tutti conoscono o fanno finta di non conoscere.
Pare molto riduttivo precisare che l’istituto non ha 4 piani pur se dalle parole di chi scrive si evince che la sala multimediale è pur sempre all’ultimo piano.
Sarebbe stato opportuno precisare il perchè non è stata trasferita in locali accessibili a tutti .
Viene chiesto il nome del disabile o della mamma per farne che cosa? Evitiamo, inoltre, luoghi comuni che appartengono al passato quando si invita il comm. Aversente o addirittura la moglie (all’oscuro di questa iniziativa) a rivolgersi a Lei per conoscere la verità. Gent.ma Dirigente Scolastica credo che in un paese democratico ognuno è libero di acquisire le fonti da chi vuole. Del resto Lei ha avuto la possibilità di replicare per far conoscere la verità e noi ne prendiamo atto. Inoltre si risparmi consigli al movimento. Siamo abbastanza maturi per capire le realtà cittadine guardando, con interesse, alle sue anomalie spesso dimenticate dal falso perbenismo.
Ogni altro riferimento amministrativo lo indirizzi a chi di competenza non certo al movimento. Infine vorremmo farle notare la Sua contraddizione finale, il nostro messaggio è proprio diretto alla difesa dei diritti dei diversamente abili come la denuncia di una mamma.
Ufficio stampa
Movimento un volto nuovo per Corigliano
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