I presupposti e il metodo davvero discutibile col quale si è celebrato l’ultimo Congresso cittadino del Partito Democratico di Corigliano lasciavano presagire un percorso politico avventuroso e privo di idee.
Il nostro contributo indicava, al contrario, un percorso che prefigurava la ricerca dell’unità interna su un progetto da offrire al Partito, al Centrosinistra e all’intera Città e segnalava la necessità di allargare il confronto coinvolgendo i movimenti civici e le forze del cattolicesimo moderato; solo nel caso di divergenze inconciliabili, si sarebbe dovuto ricorrere alle primarie quale strumento decisionale democratico e incontrovertibile.
Si è preferito, invece, beneficiare profili e alimentare ambizioni personali, mentre i nostri allarmi venivano ignorati e, anzi, bollati come operazioni destabilizzanti.
Così si è voluta coltivare l’illusione dell’autosufficienza passando da un fallimento all’altro senza mai interrogarsi sui motivi soggiacenti all’evidenza dei continui risultati negativi.
Anche l’alleanza fra diversi frammenti del Partito che aveva sotteso all’elezione del segretario cittadino Antonio Gioiello e che aveva come unico collante la convenzione ad escludere dal dibattito politico una vasta area del partito stesso alla prova dei fatti, come era prevedibile, non ha retto.
In questo modo, ci si è presentati agli alleati del centrosinistra senza idee, deboli, divisi e confusi pretendendo di imporre regole per le primarie che subito dopo essere state approvate sono state immotivatamente sconfessate perché le divisioni interne erano tali da non consentire al Partito di esprimere un candidato unitario da sottoporre alla competizione.
Se non bastasse, si è dissennatamente praticato lo sdegnoso allontanamento di alcune forze moderate, non coinvolte nell’ultima gestione amministrativa del centrodestra, che si erano avvicinate al centrosinistra.
Infine, si è preteso, senza motivarlo, che le forze del centrosinistra azzerassero le loro candidature alle primarie, presentate in base ai regolamenti unanimemente approvati.
Questo percorso, davvero stupefacente, ha portato il Partito Democratico, in uno stato confusionale, al completo isolamento politico e arroccato attorno all’esito congressuale: con Area Democratica fuori dagli organismi, il Circolo di Corigliano Centro che da tempo diserta le riunioni di Partito e il Circolo di Corigliano Scalo paralizzato a sua volta dalle divisioni interne.
Nell’estremo tentativo di rimediare a questa situazione di grande difficoltà, in seguito alla tua partecipazione ad una riunione del Direttivo che aveva fissato un percorso che condividevamo,
abbiamo scritto una lettera al segretario Gioiello, che ti abbiamo inviato in copia via e-mail, offrendo la nostra collaborazione.
Questa nostra offerta non è stata neanche sottoposta all’attenzione del Partito, ma ha sortito un semplice incontro informale nel quale il segretario Gioiello ha riproposto al Portavoce di Area Democratica di accettare la sua linea politica che non abbiamo mai condiviso e che si è dimostrata fallimentare.
A questo punto, alla luce dei fatti, è chiaro che il Partito sia in uno stato di confusione, privo di un progetto comune, dilaniato da lotte e rancori personali e incapace di esprimere una linea politica e un candidato.
In questo quadro, il rifiuto del supporto offerto al Partito da Area Democratica, che, in virtù di posizioni chiare e coerenti, ha svolto un lavoro davvero fruttuoso e apprezzato dai cittadini, si configura come un pregiudizio non verso le posizioni politiche che sono state espresse e che sono risultate quelle giuste, ma verso le persone che quelle posizioni politiche esprimono.
Per l’evidenza dei fatti, prendiamo atto, al di là del merito delle questioni, della volontà di escluderci scientemente dal dibattito politico e di impedirci in qualunque modo di dare il nostro contributo al Partito, al Centrosinistra e, in ultima analisi, alla Città di Corigliano.
Pertanto, considerato il fallimento su tutti i fronti dell’attuale Segretario, l’assoluta incapacità di governare il Partito, la sostanziale inagibilità politica all’interno del Partito stesso, l’incapacità di dialogare con forze e movimenti cittadini e con gli stessi alleati del centrosinistra, l’incapacità di esprimere una linea politica chiara e, perfino, la disattenzione del percorso che tu stesso avevi indicato e che abbiamo giudicato il più sensato, riteniamo indispensabile un cambiamento della linea politica del Partito Democratico che non può prescindere dalle immediate dimissioni del Segretario Cittadino Antonio Gioiello.
Sia chiaro, anche, che non sarà nostra intenzione guardare inermi e senza averne alcuna responsabilità alla disfatta del Partito, dell’intero centrosinistra e, soprattutto, non intendiamo assistere alla riconsegna della Città nelle mani della destra o di qualche avventurista.
Per dividere le nostre responsabilità dall’attuale dirigenza del PD di Corigliano, che si è dimostrata incapace e inconcludente, ed evitare la deriva avventurista al centrosinistra e alla Città di Corigliano, non escludiamo l’autosospensione dal Partito di tutti gli iscritti che aderiscono ad Area Democratica e la valutazione di percorsi alternativi.
Siamo certi che saprai vagliare nel migliore dei modi quanto ti abbiamo qui esposto e nell’attesa delle tue indicazioni ti porgiamo fraterni saluti.
Corigliano Calabro 18-03-2013
Per Area Democratica
Il Portavoce
Carlo Caravetta