Il giudice di pace di Corigliano, nei giorni scorsi, ha condannato un vigile urbano ausonico per i reati di ingiurie e minacce nei confronti di altri colleghi. Questi i fatti che hanno portato il giudice a condannare il vigile. In occasione di una partita di pallavolo disputatasi il 29 settembre del 2007, una pattuglia di vigili urbani veniva dislocata in località Brillia per il servizio di controllo e smaltimento del traffico del dopo partita.
Considerata l’importanza della gara si prevedeva un’alta affluenza di spettatori per cui il Comandante dell’epoca, Arturo Levato, predisponeva precise direttive circa il modo di far defluire il traffico nel dopo partita. Tra i vigili incaricati di espletare il servizio di disimpegno del traffico, vi erano tra gli altri: Piraino Vincenzo, Cutugno Daniela, Sammarro Giuseppe e Caccavano Tiziana. Sta di fatto che ad un certo punto, il Piraino, decise di far defluire il traffico in modo differente rispetto alle direttive impartite dal comando. In particolare il Piraino, di propria iniziativa faceva attraversare alle autovetture che dovevano procedere in direzione nord la doppia striscia continua, con grave pericolo per l’incolumità pubblica. A seguito di tale illegittima decisione da parte del Piraino, i vigili Caccavano Sammarro e Cutugno, atteso il grave pericolo che ne poteva derivare e considerato altresì che le direttive impartite dal comando erano altre, si rifiutarono di accettare le modifiche operate dal Piraino al piano del traffico. Sennonché il Piraino ha cominciato ad inveire contro i colleghi, ingiuriandoli e minacciandoli, tanto che a seguito di querela sporta si incardinava procedimento penale a carico del Piraino, davanti al Giudice di Pace di Corigliano. Le parti offese, tutte difese dall’avv. Elio Ferraro, si sono costituite parti civili. Il Giudice di Pace con dispositivo di sentenza emesso nei giorni scorsi, dichiarava il vigile Piraino responsabile dei reati di cui agli art. 594 e 612 c.p. (ingiurie e minacce) e lo ha condannato: al pagamento della pena di €. 600,00 di multa, oltre al pagamento delle spese processuali; danni morali e materiali in favore delle costituite parti civili da risarcire in separata sede; al pagamento degli onorari in favore del difensore delle costituite parti civili.
Fonte Calabria Ora