Si avvia verso la conclusione il processo d’appello che si sta celebrando nell’aula bunker di Catanzaro relativo all’operazione S. Tecla a carico dei settantatre imputati, per la gran parte coriglianesi, accusati a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, narcotraffico, usura ed estorsione. Nella giornata odierna sono proseguite le arringhe dei difensori Francesco Paolo Oranges, Maurizio Minnicelli, Fulvio Campolo, Marcello Manna, Fabio Salcina ed Antonio Pucci.
I difensori degli imputati si sono lungamente soffermati sulle carenze di motivazione della sentenza di primo grado e sulla scarsa credibilità dei pentiti, le cui dichiarazioni, su aspetti cruciali, sono risultate inattendibili, evidenziando come proprio la corte di Cassazione, nella sentenza relativa all’omicidio Converso, ne ha decretato la scarsa credibilità. Ricordiamo che nella requisitoria il Procuratore Generale dott. Salvatore Curcio aveva chiesto sostanzialmente la conferma della sentenza di condanna di primo grado, che aveva comminato oltre sette secoli di carcere. Il processo è destinato a concludersi il 22 maggio con l’attesa arringa del prof. Franco Coppi in difesa di Mario Straface, mentre la sentenza di appello protrebbe essere emessa proprio tra il primo ed il secondo turno delle prossime elezioni comunali.