Il problema del mancato flusso delle acque nel letto del torrente Cino, sollevato da alcuni proprietari che si sono costituiti in gruppo con la raccolta delle firme verrà affrontato sabato prossimo, alle ore 15,30, nel locale del Consorzio di Bonifica, in contrada Insiti di Corigliano.
L’incontro è stato organizzato con la mediazione di Tommaso Figoli con il presidente del Consorzio di Bonifia dell’alto jonio che ha manifestato la volontà di un incontro per trovare un ” accordo”.
Sarà un incontro nel quale la delegazione dei proprietari delle contrade Ogliastretti e Pirro Malena farà valere le preoccupazioni causate dal mancato flusso delle acque nel torrente Cino con consequenziale riduzione delle acque estratte dai pozzi.
Intanto la raccolta delle firme è quasi pronta, mancano pochi proprietari e dopo l’incontro, se non dovesse sortire l’effetto delineato degli agrumicoltori, sarà inviata al Prefetto,al Procuratore della Repubblica, al presidente della regione Calabria, al presidente della provincia, al sindaco di Rossano e Commissaria straordinaria al comune di Corigliano, al presidente della Coldiretti, al Comandante della Finanza e per conoscenza al medesimo Consorzio di Bonifica di Trebisacce. Nell’istanza , oltre alle preoccupazioni espresse, viene riservata qualsiasi azione legale per la salvaguardia dei loro diritti senza trascurare azioni penali ed economiche per il travolgimento del flusso acquifero eseguito, forse, senza il parere dei due comuni e della provincia, quest’ultima assai rigida nel non fare prelevare a privati sabbia dai torrenti ( e per le acque?)
La secca porterà danni incalcolabili alle famiglie e agli operai che, annessi e connessi, vivono di agricoltura.
I proprietari sostengono che le mancate infiltrazioni delle acque piovane nel sottosuolo, scorrevoli nel periodo invernale e primaverile, provocheranno seri danni alla produzione delle clementine
Inoltre il Consorzio di Bonifica non è nelle condizioni di soddisfare, nel periodo estivo, le esigenze che richiedono gli agrumeti appunto per la scarsezza delle stesse acque e per le mancate strutture alternative da garantire una distribuzione delle acque nelle zone anzidette.
Venendo meno la quantità delle acque nel periodo estivo, questa è storia, non potrà nemmeno funzionare la centrale idroelettrica messa in funzione dal Consorzio di Bonifica , dopo un ventennio dalla realizzazione. Ormai molti proprietari sono orientati verso la installazione dei pannelli solari e quindi, lo scopo della centrale idroelettrica non avrebbe nemmeno vita lunga.
Corigliano 12 marzo
Antonio Benvenuto