Con la presente si vuole confermare quanto dal Comitato Coriliani commentato in questo blog relativamente alla Chiesa della Riforma ed a rilievo della problematica nel merito posta dal signor Francesco Mainieri. Pubblichiamo,quindi, il documento relativo ai finanziamenti regionali (vedi) per il restauro, mai avvenuto, dell’edificio religioso e, da come si evince, indirizzato alla Curia di Rossano e per conoscenza al Comune di Corigliano Calabro. Dei finanziamenti in questione circa 300 mila euro (in vecchie lire 590 milioni circa) ad oggi sappiamo poco e nulla.
Parrebbe la solita storia di cospicui finanziamenti pubblici che si perdono strada facendo. Così come già pubblicato nel 2011 dal blogger Esiodo.
http://esiodos.blogspot.it/2011/09/chiesa-della-riforma-oggi.html
Non solo, quindi si subisce il danno ma vi è anche la beffa! Ovvero un edificio d’importanza notevole non recuperato che si presenta con gravi lesioni strutturali ed in stato di grave abbandono.
Seppur ad oggi, nonostante gli inviti rivolti, il signor Francesco Mainieri non si è fatto carico della problematica , si è deciso come Comitato Coriliani di denunciare i fatti presso le sedi preposte poiché è evidente la carenza assoluta di trasparenza amministrativa a riguardo di tali finanziamenti e la non messa in sicurezza dell’edificio religioso intitolato a Santa Maria di Costantinopoli .
Siamo sicuri che il Comune di Corigliano nella persona della d.ssa Rosalba Scialla, il parroco don Santo Aquilino in accordo fra di loro e con la Curia di Rossano nella persona di sua Eccellenza il vescovo Santo Marciano e la Soprintendenza dei beni culturali ed architettonici rimedieranno allo stato attuale delle cose attivandosi ognuno per propria parte al fine di garantire lo stato minimo di conservazione del bene culturale ed a porre in sicurezza l’edificio in questione così come previsto dalla normativa vigente al riguardo della tutela e della salvaguardia dei beni culturali.
Tanto si doveva
P.S. La denuncia verrà al più presto inoltrata al Comando Carabinieri, sede Cosenza, nucleo per la tutela dei beni culturali e paesaggistici.