Gentilissimo maestro la pregherei di attenersi alle questioni di merito in quanto l’essere fratelli di …. non significa avere necessariamente le stesse opinioni. A guardarvi da fuori sembra proprio che vi facciate i fatti vostri e naturalmente dei vostri amici, visto che, e lo dico a ragion veduta, tutti i fondi sin qui stanziati per il recupero di edifici nel centro storico ad altro non son serviti se non ad ingrossare il portafogli di qualcuno.
Il mio appunto non era rivolto al merito della vostra iniziativa, sicuramente pregevole, ma voleva solo essere un pungolo per sollecitarvi ad impegnarvi per problemi più urgenti e di più facile soluzione, quale un ”benedetto” telo di plastica temporaneo che eviti almeno le infiltrazioni di pioggia battente, basterebbe un po di buona volontà e di pressione su enti ed istituzioni affinchè si possa muovere qualcosa, ne sono convinto.
Altresì , mi piacerebbe poter discutere con lei della questione del recupero del nostro tanto amato centro storico, soffermandomi sulla vera necessità di alcune opere e sulla assoluta e categorica negazione di soluzioni alternative.
Cosa ne pensa, ad esempio, della demolizione del rione “Fosso Bianco” per la realizzazione dell’odierno parcheggio, ritiene che sia una scelta oculata oppure un’ottusa iniziativa che ha deturpato il nostro borgo.
Io le dico la mia, secondo me si è sbagliato il luogo ma non il metodo, demolire per rendere fruibili alcuni luoghi del centro sarebbe l’ideale, mentre la conservazione ad ogni costo dei luoghi così come li abbiamo trovati non fa altro che allontanare i cittadini che dovrebbero, per definizione, abitare i suddetti luoghi.
Inoltre, approfitto di questo spazio per conoscere anche la sua opinione sul rifacimento del tetto della chiesa (ormai rudere) di San Domenico; posso immaginare che lei non voglia commentare decisioni di stati esteri per non ledere la suscettibilità di qualche cardinale, ma una riflessione deve essere fatta, proprio perché il metodo che voi portate avanti lo impone, e cioè: se luoghi come i “vasci” o “u brò” o “a citadella” hanno valore perché abitati per secoli allo stesso modo luoghi abbandonati per secoli dovrebbero essere demoliti; a maggior ragione se che ha abitato quei luoghi prima di noi ha deciso di redigere nuove costruzioni e non recuperare quelle esistenti seppur danneggiate. Non credo che l’elicottero è stato inventato nell’estate del 2012 e solo allora detti lavori si sono potuti eseguire. Sarebbe meglio, secondo il mio modesto parere, chiedere ai cittadini, anche a mezzo di una consultazione pubblica, se vogliono un centro storico cristalliera oppure un posto in cui vivere e far crescere i propri figli, a maggior ragione perché i segnali che arrivano ai distratti come me sono contrastanti percui da un lato si avranno zone vincolate, dall’altro si vuole portare gente nel centro di Corigliano avendoci spostato diversi uffici comunali. Si vuole quindi la fruibilità o l’aspetto di facciata. Credo che sia inutile sottolineare che non immagino che le auto debbano entrare necessariamente dappertutto ma che, vista la morfologia del territorio, non ci si debba scandalizzare nell’immaginare una scala mobile per facilitare l’accesso ad alcuni luoghi da parte dei pedoni, come avviene ad esempio nel centro storico di Cosenza (http://commons.wikimedia.org/wiki/File:SCALE_MOBILI_COSENZA_VECCHIA.JPG).
Certo di un suo gradito riscontro porgo cordiali saluti