Rispondo al signor “franco tiratore” che ha commentato, come suo diritto, un mio intervento sulla “Morale italiana”, anche se non nascondo un certo imbarazzo sia a parlare direttamente con una persona che non si presenta ma sono le regole del Web,sia a rispondere su un aspetto personale, cosa che so non si dovrebbe fare, ma voglio chiarire cose che altrimenti mi rimarrebbero in gola e forse mi porterebbero davvero a rinunciare allo strumento del Blog che ritengo, con tutti i limiti, espressione di democrazia e di stimolo alla crescita culturale :
Signor “Franco …” le rispondo:
1) Non é la prima volta che scrivo sul blog, lo frequento dall’inizio sempre con il mio nome, non frequentemente in verità, ma quando sento la necessità di socializzare un argomento particolare, tra i temi trattati ci sono stati anche argomenti di analisi politica sulla sinistra e sulla destra, sociali e a volte di carattere culturale (almeno credo).
2) Ho pubblicato, anche sul PSA, tra l’altro espresso in beata solitudine, esprimendo chiaramente quale sia il mio punto di vista nei confronti dei progettisti del piano, con scontri molto vivaci per divergenze sul come si stiano conducendo le cose, mi spiace che lei non ne sia venuto a conoscenza, tuttavia in estrema sintesi uno dei punti importanti sui quali personalmente mi sto battendo è la trasparenza delle scelte e la partecipazione dei cittadini allo strumento.
3) Come cittadino io sono una persona schierata, credo che chi mi conosce sa le mie simpatie per la sinistra-sinistra, non me ne vergogno, nè mi vergogno di essermi interessato da sempre della cosa pubblica, con una parentesi “movimentista”poi sfociata nella breve esperienza amministrativa di circa 7 mesi effettivi con la giunta De Rosis, quello che ho fatto lei lo può trovare cercando in internet la mia “relazione di fine mandato” se vuole comunque gliene posso fare, se l’accetta, dono di una copia.
4) Capisco che oggi la politica sia guardata con sospetto, e per certi versi ne condivido le ragioni, ma credo che si debba avere anche la capacità, specie nei nostri paesi dove ci conosciamo tutti, fatto salvo i Nik, di guardarci in faccia per distinguere una persona onesta da chi della politica o del ruolo se ne sia servito per fini personali.
5) Come tecnico io ho da sempre a che fare con l’imprenditoria, veda io sono architetto, figlio di un maestro muratore, a sua volta figlio di muratore che era figlio di muratore, per me la calce e la progettazione edilizia è nel sangue (non ho la velleità di definirla architettura), per cui io ho a che fare con i costruttori o con chi deve realizzare un’opera o un’idea così come il calzolaio ha sempre a che fare con chi ha le scarpe rotte! Questo per qualche benpensante di sinistra è un concetto ostico da capire!
Una colpa ce l’ho però, ed è una colpa di orgoglio, io ho firmato da sempre tutte le mie opere, e non ho mai fatto abusivismo, facendo di ciò una scelta di vita e professionale, le sembra poco aver fatto questo per Corigliano, mentre gli altri si mangiavano il territorio? e quando sono stato nel ruolo pubblico, mi sono dimesso dai lavori che avevo in corso.
Per cui lei può vedere in 35 anni di professione quello che io ho finora lasciato professionalmente su questo territorio e può esprimere un giudizio se l’ho rovinato o meno rispettando sempre come ho fatto le regole.
Per la verità io oltre alla parentesi amministrativa citata fui nel 1980 assessore all’urbanistica con l’Arch. Gabriele Meligeni, primo Sindaco comunista di Corigliano, una parentesi che ricordo con tenerezza, orgoglio e terrore.
In estrema sintesi, signor ”franco tiratore” credo di aver risposto alle sue domande, inoltre se alla luce di ciò, oggi, esprimere una mia libera idea o punto di vista sia guardato con sospetto, per cui agli occhi suoi le mie considerazioni sono frutto di “tattiche” per obiettivi che hanno come fine la visibilità, e non la più elementare necessità di una persona libera cui interessa il confronto con gli altri, ciò vorrebbe dire che non dovrei più esprimermi in quanto, se ho ben capito, ho avuto la colpa di aver fatto politica, e di aver dato il mio, pur limitatissimo, contributo alla “res pubblica”, non le sembra di vedere le cose e di giudicare gli uomini in modo un po’ troppo superficiale e preconcetto? ed in ultimo, forse la più importante, ma sulla mia considerazione lei cosa ne pensa?
Resto comunque a sua disposizione per qualsiasi confronto,
Arch. Mario Gallina