Se nel centrosinistra ausonico da più tempo ormai si registrano momenti di vivacità dialettica, a colpi di note, messaggi e mezze frasi, in vista delle elezioni comunali di fine maggio, nel centrodestra, invece, si registra calma piatta, ma, suggeriscono i bene informati, è tutta apparenza, anche perché i vari leader delle formazioni politiche che danno vita a questo schieramento starebbero lavorando da tempo.
E allora cosa li blocca, almeno fino ad oggi, nell’uscire allo scoperto e far capire anche e soprattutto alla città le intenzioni in vista dell’importante appuntamento elettorale della primavera prossima ? Una risposta a questa domanda proviamo ad azzardarla noi, che in questi giorni abbiamo cercato di tastare gli umori della piazza. Il motivo principale di questo assordante silenzio sarebbe da ricercare esclusivamente nelle elezioni politiche ormai giunte al momento del verdetto. Manca una settimana al voto ed il centrodestra serra le file, perché dal voto di domenica prossima dipenderanno le strategie elettorali per l’appuntamento di maggio. E non è un caso che mercoledì prossimo presso il Centro di eccellenza dello Scalo a partire dalle 9.30 i vertici del Pdl locale e regionale accoglieranno il segretario nazionale Angelino Alfano. Questa presenza viene indicata dagli osservatori politici come un segnale importante che i vertici nazionali vogliono lanciare nei confronti di un territorio che, è inutile rimarcarlo, ha dato sempre tanto al centrodestra ed al Pdl in particolare. Oggi però questo territorio si interroga su alcune questioni che devono far meditare i vertici locali del centrodestra. Quanto accaduto il 9 giugno del 2011, con lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, che vedeva alla guida della città il sindaco del Pdl, Pasqualina Straface, avrà un suo peso specifico su quelle che saranno le scelte ed i programmi della coalizione in vista del voto di maggio. Dicevamo in precedenza che il voto di domenica determinerà il cammino futuro del centrodestra. Infatti sarà un banco di prova per il parlamentare uscente, Giovanni Dima, ed in molti sono convinti che gli scenari saranno totalmente diversi sia nel caso di riconferma che di bocciatura del parlamentare pidiellino. Altra nota di incertezza che di fatto sta bloccando la coalizione è il ruolo che dovrà recitare l’Udc, da sempre alleato forte del Pdl, ricordiamo, in termini di voti quanto è stato importante l’unione con i casiniani nel 2009. Oggi, però, diverse vicende interne all’Udc potrebbero spingere i vertici di questo partito a rivedere, almeno qui a Corigliano, le scorse alleanze. Altro dato su cui riflettere è il riserbo, voluto e meditato, dell’ex sindaco e parlamentare Pdl, Giuseppe Geraci. Pare che Geraci sia sempre più determinato a correre con una lista civica, perché, secondo alcuni suoi fedelissimi l’ex sindaco con questo Pdl non ci vuole avere proprio nulla a che fare. Di certo Geraci scioglierà la riserva dopo le politiche.
Giacinto De Pasquale