Le condizioni della sanità nella sibaritide, sia sul versante ospedaliero che su quello dei servizi manifestano ogni giorno di più condizioni di vera e propria emergenza. La riorganizzazione della rete ospedaliera, sia pur necessaria, ha prodotto ulteriori disservizi ed ha acuito carenze portando ad ulteriori disorganizzazioni.
Nonostante le continue denunce e sollecitazioni del PD a tutti livelli e di altre formazioni politiche e sindacali la rete ospedaliera della sibaritide continua ad essere quella che dispone del minor numero di posti letto dell’intera Calabria. Siamo al paradosso, quando anche rappresentanti di governo del centro destra riconoscono tali soprusi ed invece che svolgere una doverosa azione di governo fanno proclami, chiedono commissioni di inchiesta e annunciano ricorsi legali.
Chi governa ha il dovere di dare conto dei risultati che produce.
Non può continuare a rifugiarsi in un passato che appartiene in gran parte a loro stessi. La carenza di personale è diventata sempre più asfissiante, i cittadini trovano sempre meno riferimenti certi, le liste d’attesa di fatto scoraggiano la domanda di salute o peggio costringono a trovare soluzioni fuori regione o, per chi se lo può permettere, verso strutture private; mentre gli operatori nel loro insieme sono costretti a turni estenuanti e sottoposti a rischi sempre incombenti.
In questo quadro diventa assai preoccupante la mancanza di un orizzonte risolutivo a breve termine, considerato che lo stesso tavolo di monitoraggio interministeriale ha deliberato la proroga del piano di rientro dal debito sanitario della Calabria per l’ulteriore triennio 2013-2015. Ciò imporrebbe un governo rigoroso ed equilibrato dell’intero sistema. Si assiste invece proprio in questi giorni ad un uso volgare ed indigesto del governo della sanitá nella nostra regione e ancor più nel nostro territorio.
Ci auguriamo che la riapertura del reparto di Neurologia presso l’ospedale di Corigliano, avvenuta dopo lunghi mesi di giuste sollecitazioni e denunce, sia un’apertura definitiva, organica e funzionale alla domanda di salute. Perché quella chiusura é durata troppo, non aveva un giustificato motivo ed era stata unicamente piegata al volere di prepotenze di ben noti e protetti personaggi del centro destra.
Su questa vicenda comunque pretendiamo che si faccia chiarezza sino in fondo: si è chiuso un reparto ospedaliero, unico nell’intera provincia di Cosenza e contemporaneamente si è aperto un ambulatorio della stessa specialistica.
Qual è la produttività che ne è derivata?
Gli stessi servizi, radiologia prima fra tutti, essenziali non solo all’utenza ospedaliera ma all’insieme del territorio che si rivolge al nostro presidio, vivono una condizione non più sopportabile. Con la riorganizzazione della rete ospedaliera, sul nostro ospedale ricade una domanda di servizi di gran lunga maggiore rispetto al passato. A fronte di tutto ciò, invece, le risorse umane complessive (dirigenza medica e personale di comparto) sono state dimezzate. A più domanda di servizi si risponde con un “usuale” taglio di risorse umane, mentre una sana e vera riorganizzazione dovrebbe bilanciare la quantità dei servizi erogati con il carico di lavoro.
Chiediamo quindi che la Direzione dell’ASP assieme allo stesso responsabile dell’unità operativa di radiologia provveda a potenziare, in un progetto di riequilibrio, la struttura operativa ormai al collasso sia per l’utenza che per gli operatori.
Inoltre che in tempi brevi si attivino tutti i posti letto previsti nella riorganizzazione e che si dotino le rispettive divisioni delle necessarie professionalità mediche e del complessivo personale di comparto.
La cittadinanza e tutto il territorio ha bisogno di risposte a riguardo, e quindi, è necessario operare nell’intento di ottenere risultati certi.
Noi, come PD, continueremo a vigilare e a denunciare tutti i ritardi e gli ulteriori danni che possano essere prodotti per l’ospedale e per la città.
Corigliano, 11/02/2013PD Corigliano