A nessuno sfugga che la situazione della Città di Corigliano è tale da richiedere la massima responsabilità e il massimo impegno per ricostruire un tessuto sociale, economico, culturale, politico, istituzionale (perfino) già gravemente compromesso. Per quanto ci riguarda abbiamo sempre agito avendo presente la necessità di riprendere in mano il destino della nostra Città.
Non pretendiamo di avere la verità in tasca, ma abbiamo sempre lavorato e lavoriamo nell’interesse dei cittadini coriglianesi e del Partito Democratico, nelle idee del quale ci riconosciamo incondizionatamente.
In questo quadro rivendichiamo di non aver mai contravvenuto alle regole e al comportamento etico al quale il PD fa riferimento.
A nessuno sfugga, comunque, che le elezioni politiche, che si terranno di qui a breve, avranno ricadute dirette anche nella quotidianità di chi con la quotidianità fa i conti minuto per minuto: di chi oggi non vede prospettive per il futuro, ma domani potrebbe vedersi mettere in discussione anche il presente.
Ci sia chiaro che mentre dagli schermi della tv, con impudente faccia tosta, gli stessi personaggi che ci hanno mal governato e mal rappresentato per un ventennio, promettono sanatorie, distribuzione di denaro in contante e milionate di posti di lavoro, come se fino ad oggi fossero stati altrove, la situazione nella nostra Regione rischia di esplodere.
Decine e decine di migliaia di lavoratori che non vengono pagati da diversi mesi; importanti presidi sanitari territoriali chiusi e quelli superstiti messi in condizione di non poter erogare i servizi più elementari; l’intero territorio regionale sommerso dai rifiuti; il patrimonio storico-culturale che sprofonda letteralmente; l’agricoltura, la piccola e media industria, l’artigianato, la pesca, il commercio strozzati dalla crisi, dall’inefficienza della pubblica amministrazione e dalle banche; l’isolamento, non solamente politico, ma anche fisico, dal resto della Nazione, sono i frutti avvelenati ereditati dal ventennio berlusconiano e consolidati dal cosiddetto “modello Reggio”.
Un modello che, purtroppo per noi, tanto assomiglia al “modello Corigliano” propinatoci dall’ultima amministrazione comunale di centrodestra.
Davanti a ciò, come militanti del Partito Democratico, dobbiamo ritrovare le motivazioni e l’unità di intenti, assieme a tutto il centrosinistra, per respingere il populismo della destra, per far comprendere l’inutilità del voto di protesta, per convincere chi non intende recarsi a votare che, in ogni caso, ci sarà chi deciderà per conto loro.
Ci sono due appuntamenti importanti che ci attendono: le elezioni politiche e quelle amministrative.
Per quanto riguarda le prime non pensiamo possano esserci motivi di divisione, perciò dobbiamo mettere in atto una incisiva mobilitazione (e noi lo stiamo già facendo) per spiegare agli elettori i nostri programmi e convincerli a sostenere Bersani e il Partito Democratico alle elezioni del 24 e 25 febbraio.
Per quanto riguarda le elezioni amministrative, ci pare evidente che nel Partito ci siano vedute differenti.
Ebbene, non crediamo sia il caso di drammatizzare: il centrosinistra si è dotato di una Carta d’Intenti e di un regolamento per svolgere le elezioni primarie per la scelta del candidato a sindaco.
Si affronti serenamente e senza tentativi di distorcere con interpretazioni dell’ultimo minuto la competizione.
Saranno i coriglianesi a decidere chi sarà il loro candidato e quello sarà il candidato di tutti!
Corigliano Calabro 08-02-2103
Area Democratica