Da giugno a dicembre 2012 si è svolta in Italia una grande campagna nazionale di raccolta firme per una proposta legislativa di iniziativa popolare per istituire un reddito minimo garantito nel nostro Paese. Oltre 170 le adesioni di associazioni, reti sociali, movimenti, circoli territoriali, sedi sindacali; tra queste il Comitato Calabrese per il Reddito Minimo Garantito, costituito da diverse Associazioni, Partiti e singoli cittadini della Sibaritide:
Coordinamento Organizzazioni di Volontariato di Corigliano Cal., Associazione INSIEME, Associazione AGORA’, Associazione UN SOGNO PER LA STRADA, Movimento SUDDONNA, Comitato PERIFERIA NORD-EST, Associazione L’ANOMALIA, PUNTO PACE- Rossano, Associazione CRUNA DELL’AGO, Associazione ASSOANGELINA, Associazione ANTEAS, Comitato Filadelfia per Reddito minimo garantito, SEL- Calabria, Federazione Provinciale Comunisti Italiani di Vibo Valentia. Come singoli cittadini: Tatiana Novello e Franco Converso.Una grande campagna popolare e sociale che ha coinvolto 200 città, con più di 250 iniziative, banchetti, incontri pubblici e che ha consentito di superare nei sei mesi le 50 mila firme necessarie.
La fotografia ormai nitida del Paese rappresenta una vera e propria “macelleria sociale”, dove sul sangue e il sudore di moltissimi si costruiscono le fortune di pochissimi. Dove sulla possibilità di sopravvivenza di migliaia di famiglie, si specula e si sperpera denaro pubblico.Da qui la necessità immediata di una nuova politica redistributiva e l’importanza, cosi come definito in molti testi e risoluzioni europee, della misura del reddito minimo garantito. Una misura che ORA deve essere inserita nell’agenda politica di questo paese. Siamo tra i pochissimi Paesi europei – oltre a noi solo la Grecia – a non avere alcuna forma di tutela di ultima istanza. Con l’introduzione del Reddito Minimo Garantito possiamo davvero (e non come le migliaia di falsi proclami) porre un grosso argine contro la ricattabilità della persona, contro il lavoro nero, contro il lavoro sottopagato e la negazione delle professionalità e della formazione acquisita, contro il dilagare della criminalità organizzata che arruola bocche affamate e sazia e strangola piccoli imprenditori e padri di famiglia indebitati.
Ma da argine può diventare un paradigma per la costruzione di un welfare che promuova e garantisca autonomia e libertà di scelta. Maggiore garanzia di libertà per le donne, maggiore possibilità di investire in crescita umana personale e sociale (pensiamo ad esempio ad un “vincolo” per coloro che ne usufruiscono di un certo numero di ore spese per attività solidali), maggiore possibilità di sviluppare un mercato del lavoro allora si più flessibile. Beneficiari del Reddito Minimo Garantito sarebbero tutti gli individui (inoccupati, disoccupati, precariamente occupati) che non superino i 7200 euro annui. Devono essere residenti sul territorio nazionale da almeno 24 mesi; devono essere iscritti presso le liste di collocamento dei Centri per l’impiego.
Le firme raccolte saranno consegnate entro i primi 100 giorni della nuova legislatura, affinché la proposta di legge non rimanga solo una dichiarazione di intenti.
Come portavoce del Comitato Calabre per il Reddito Minimo Garantito, ringrazio tutte le associazioni, i partiti e i singoli cittadini che con grande dedizione e passione si sono spesi per la raccolta firme, ma soprattutto per aver ricordato e rivendicato per questo territorio devastato, uno dei Diritti fondamentali troppo spesso dimenticato: il diritto alla felicità.
Biagio Frasca
Portavoce Comitato Calabrese per il Reddito Minimo Garantito