Crediamo sia necessario, senza entrare in polemica con alcuna parte protagonista ma, al tempo stesso, per chiarire la nostra posizione, chiarire alcuni punti rispetto ai numerosi comunicati che negli ultimi giorni hanno acceso la discussione intorno al “tavolo del centrosinistra”.
La premessa iniziale deve essere il punto da cui siamo partiti: un centrosinistra sconfitto alle amministrative e che, sia prima che dopo il “casus” Santa Tecla, faticava a parlarsi ed a trovare una linea comune. Le colpe possono essere equamente suddivise. Altrettanto importante è il dove siamo arrivati e cioè ad un modo diverso di costruire l’unità del centrosinistra. Non più una discussione intorno ai nomi ed alla suddivisione dei posti, ma un confronto preliminare intorno ad una serie di idee, di punti programmatici non eludibili, di principi etici, che hanno portato alla stesura della “Carta d’Intenti” ed al “Codice Etico”.
Ed a quelle pagine abbiamo affidato il compito di descrivere e disegnare il “campo d’azione” del centrosinistra, abbiamo dettato le regole da rispettare, le condizioni imprescindibili entro cui muoversi, le prospettive programmatiche per la città. Abbiamo affidato a quelle parole il compito di ricostruire l’unità del nostro mondo, senza pensare mai di dover o poter escludere nessuna delle sue componenti, singoli o plurali, anzi, proprio per la straordinarietà della situazione coriglianese, si è scelto di non seguire il modello d’alleanze nazionali, ma di allargare a movimenti non propriamente riconducibili alla sinistra, ma che hanno da tempo rotto con l’UDC, ed a partiti che hanno fatto scelte diverse da quelle del sostegno a Bersani.
Questo è il quadro in cui abbiamo deciso di muoverci ed è li che intendiamo rimanere, sicuri che tutti capiscano la necessità di mantenere saldi i propositi iniziali. E, naturalmente, tra i propositi iniziali c’è anche la definizione vincolante e non trattabile dell’esclusione da qualsiasi trattativa, da qualsiasi collaborazione, da qualsiasi intromissione più o meno clandestina, di tutte le componenti politiche, associative e singole che hanno avuto un ruolo di partecipazione alla vita amministrativa della giunta Straface. Che siano ex amministratori, parlamentari, consiglieri o presidenti del consiglio comunale, “grandi elettori” del centrodestra locale, non cambia di una virgola la decisione presa. Decisione presa perchè, senza entrare nel merito giudiziario delle vicende che hanno portato allo scioglimento dell’amministrazione, non si condivide nulla del modus operandi di quella parte politica. Non ci sono identità di vedute sull’urbanistica, sui tributi, sulla sanità, sui trasporti, sul centro storico e sulla periferia…noi siamo altro, non peggiori ne migliori…altro.
L’autorevolezza e la titolarità al tavolo, spesso messa in dubbio, non è data dai nomi che rappresentano oggi i singoli soggetti politici, è data, anch’essa dal percorso fatto. Il riconoscersi, il rispettare gli impegni presi e il perseguire l’obiettivo comune che ci siamo dati, costituisce il legale e la legittimità politica di tutti noi. La Carta d’Intenti è il presupposto inalienabile a tutte le nostre scelte, ad essa ci dobbiamo attenere, ad essa dobbiamo cedere parti della nostra autonomia e della nostra specificità come singole forze politiche.
SEL crede in questo percorso ed intende proteggerlo da ogni possibile equivoco e fraintendimento, crede nel bisogno di ricostruzione del tessuto sociopolitico cittadino attraverso lo strumento delle primarie ed a esso intende sottoporre una propria proposta, un progetto che si inquadra nella cornice della Carta d’Intenti e del codice etico. Vogliamo e speriamo che tutte le potenzialità che esistono nel centrosinistra si mettano a disposizione di questo percorso e che lo arricchiscano. Ci auguriamo che emergano nuove potenzialità tra i giovani, che si costruisca una prospettiva diversa per la politica al femminile, che si profili un percorso inclusivo e “illuminato” rispetto alle tenebre degli ultimi tre anni, tenebre che non sono state illuminate dall’amministrazione prefettizia, che si realizzi un percorso virtuoso che ci consentirà di rivedere tutte le criticità presenti in città, dai rifiuti ai tributi, dai servizi sociali all’urbanistica, sciogliendo, appunto, quella tenebra che da troppo tempo opprime la nostra città.
Alberto Laise Coordinatore cittadino
SEL Corigliano Calabro