L’Istituto Comprensivo “Vincenzo Tieri” è una scuola all’avanguardia… Non solo per i nostri modernissimi laboratori di lingue e di informatica… Non solo per la nostra particolare attenzione alla musica, con cui coinvolgiamo qualsiasi ragazzo, anche il più “difficile”…Non solo per i nostri successi nello sport, che rendono i nostri allievi sani e capaci di interagire con correttezza in qualsiasi competizione agonistica…
Non solo per i nostri laboratori di arte e scienze….
La nostra è una soprattutto una scuola legata al TERRITORIO.
Noi crediamo fermamente che, oltre all’orgoglio di essere prima di tutto Italiani, sia importante spiegare ai nostri figli che siamo anche Coriglianesi, portatori di tutti i valori e le tradizioni che ciò implica.
La cultura, per noi, non è un’entità astratta che riguarda solo i libri e le interrogazioni, ma è un fatto strettamente correlato con ciò che viviamo ogni giorno, con tutte le storie che ci hanno preceduto e con quelle che le nuove generazioni saranno capaci di creare, anche grazie agli insegnamenti del passato.
Perciò siamo orgogliosi di essere parte di un Istituto che porta il nome di un illustre cittadino di Corigliano, Vincenzo Tieri.
La classe III A ha realizzato un’intervista immaginaria all’autore, al fine di rendere immediatamente “fruibile” il coriglianese Vincenzo Tieri anche a coloro che non ne conoscono tutta la storia.
INTERVISTA A VINCENZO TIERI, GIORNALISTA E COMMEDIOGRAFO
Siamo quattro ragazzi che frequentano terza media dell’Istituto Comprensivo “Vincenzo Tieri” di Corigliano.
Il nostro sogno sarebbe quello di diventare un giorno dei bravi ed illustri giornalisti. Oggi immaginiamo di intervistare il grande Vincenzo Tieri, colui che ha dato il nome alla nostra scuola.
D: Maestro Tieri, lei è fecondo autore di commedie e drammi dal forte colorito romanzesco, basati prevalentemente su personaggi femminili, come mai? Forse perché la sua infanzia non è stata delle più belle?
R: Rimasi orfano di padre in tenerissima età, mia madre si risposò e fu costretta ad emigrare. Io rimasi con due zie paterne, dalle quali ebbi cure ed affetto senza pari.
D: Già da piccolo prometteva bene negli studi?
R: Sì, tanto che un mio cugino residente in America, Francesco Tieri, il quale soccorreva economicamente la mia famiglia, ancor di più lo fece quando venne a conoscenza del fatto che frequentavo il Ginnasio Garopoli e promettevo molto negli studi. Conseguita la licenza ginnasiale con ottimi voti, frequentai il Ginnasio Magistrale a Rossano, dove conseguii il diploma di maestro elementare.
D: Se le ricordiamo il nome Francesco Dragosei lei cosa ci racconta?
R: Sin dal 1882 a Corigliano c’era una buona tipografia, dove si pubblicava il giornale “IL POPOLANO”, di cui era direttore Francesco Dragosei, uomo laboriosissimo e di un’attivismo eccezionale. Profonda è la mia riconoscenza verso di lui, che mi ha invitato a lavorare nella tipografia da studentello.
D: Ci parli di questa tipografia, che sappiamo essere stata molto importante per lei…
R: Era il luogo in cui i più bravi del Ginnasio Garopoli si riunivano ed imparavano a comporre e scomporre gli articoli, a correggere bozze, a scrivere qualche notizietta di cronaca. A quei tempi non c’era il cinema, non c’erano campi da gioco, bar, sale da biliardo. Già quando avevo tredici anni nacque una mia “creaturina”, un giornaletto per adolescenti dal titolo “Giovinezza”. Per me l’esperienza nella tipografia fu fondamentale. Fa parte della mia adolescenza, della mia giovinezza, del mio caro paese dove sono nato e vissuto, insieme ai miei compagni fino all’età di vent’anni.
D: Nella sua vita non è da sottovalutare il suo impegno nell’insegnamento, nel cui ambito ha ricoperto incarichi di notevole importanza…
R: Dopo aver conseguito il diploma di maestro nel luglio del 1913, inizia la mia carriera di docente insieme ai miei compagni di scuola Carlo Spezzano e Raffaele Amato. Nel 1911 fui impegnato come docente in un corso serale per emigranti. Fu un impegno giovanile che svolsi sempre con fervore e zelo.
D: Parliamo di Vincenzo Tieri come uomo, persona intelligente, caparbia e volenterosa. E’ stato doloroso allontanarsi dal suo paese?
R: Decisi di allontanarmi al momento giusto dal mio paese natio, dagli amici e dalla famiglia, ma lo feci con grande dolore. La mia fortuna , nella Capitale, fu dovuta soprattutto al mio coraggio e a quanto avevo appreso nella tipografia di Don Ciccio Dragosei.
D: Una domanda che per noi giovani ha un significato particolare. Da quando Lei ha conseguito il titolo di insegnante elementare ad oggi, le scuole del Meridione, strutturalmente parlando hanno fatto passi in avanti o crede sia cambiato poco?
R: Ai miei tempi ho fatto esperienze nell’insegnamento uscendone entusiasta. Ma per quanto riguarda le strutture ed i servizi delle nostre scuole non posso che esprimere parole di fuoco perché ancora oggi, a distanza di moltissimo tempo, pur avendo in qualche caso registrato significative conquiste, non possiamo nascondere, e lo dico con rammarico, un generale abbandono nei confronti della scuola da parte delle politiche dei governanti locali e nazionali.
D: Da vero “coriglianese doc” come descriverebbe i nostri compaesani di ieri e di oggi?
R: Più vado avanti negli anni e più ritrovo dentro di me i segni della mia origine coriglianese, la forza di carattere, la puntigliosità, la fedeltà all’amicizia, un orgoglio che, a volte, sconfina nella superbia, un pessimismo nel giudicare gli uomini e la vita. Ecco, questo è il vero corilglianese. Egli può migliorare o peggiorare vivendo fuori dal suo paese natìo, ma non cambierà mai radicalmente, anzi andrà sempre di più, nel corso della sua vita “perfezionandosi” come coriglianese, geloso custode dei suoi difetti ancor prima dei suoi pregi.
D: La ringraziamo per questa intervista. L’Istituto che noi frequentiamo si chiama proprio “Vincenzo Tieri” in Suo onore, ciò è testimoniato dal busto/ritratto in bronzo situato nell’atrio della nostra scuola, opera del Maestro Carmine Cianci, valente artista e docente della scuola stessa.
Classe III A
I.C.S. “VINCENZO TIERI”
Anno Scolastico 2012/2013