Anche se il voto è ancora lontano, in città cominciano a prendere corpo le prime candidature alla carica di sindaco. E la prima reazione dei cittadini non è certamente delle più esaltanti. Perché ciò che si dispiega davanti ai loro poveri occhi non è un futuro che scalcia per nascere, ma un passato che s’aggrappa per non morire.
Sia nelle modalità selettive (si fa per dire) che nelle sommatorie di coalizione, questa è una storia che doveva essere già finita nel 2006, con la sciagurata esperienza De Rosis. Una situazione proseguita con il centrodestra vittorioso alle elezioni del 2009 e con lo scioglimento, immeritato, del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose nel 2011. E oggi, 2013, con lo stato di decomposizione della città ormai inarrestabile e forse irreversibile.