Tanta gioia in questi giorni si legge sui volti dei molti ragazzi che frequentano l’Oratorio Salesiano di Corigliano Calabro. Per i festeggiamenti in onore di San Giovanni Bosco, che la Chiesa Cattolica ricorda il 31 gennaio, infatti, sono state programmate tante attività sia formative che ricreative, nello stile proprio di Don Bosco.
In particolare per i tanti giovani delle Polisportive Giovanili Salesiane sono stati organizzati tornei di calcio che si svolgeranno mercoledì 30 gennaio, giovedì 31 e venerdì 1° febbraio per tutte le categorie: Pulcini, Esordienti, Giovanissimi e Allievi, dalle ore 17.00. I Piccoli Amici giocheranno venerdì. Le finali si disputeranno domenica 3 febbraio alle ore 12.00, dopo la Santa Messa delle ore 10,30 officiata dall’Arcivescovo della Diocesi di Cariati-Rossano, Mons. Santo Marcianò. Con molta soddisfazione annunciamo che ha preso l’avvio anche la pallavolo femminile per venire incontro alle tante richieste delle nostre giovani atlete e che, nel contempo, sono stati organizzati anche tornei di Ping Pong, Bigliardino e Play Station. Insomma noi vogliamo che tutti i ragazzi giochino, nessuno escluso, perchè, per sentire la presenza viva di Don Bosco in mezzo a noi, cerchiamo di tradurre l’insegnamento del Santo dei giovani nella realtà di tutti i giorni e lo sport permette al bambino e all’adolescente di apprendere e potenziare qualità personali utili nella vita.
Nel nostro cortile, sui nostri campi, attraverso lo sport, i ragazzi vengono educati a stare con gli altri, a condividere idee ed emozioni, al senso delle regole e della disciplina, al senso della giustizia, della lealtà, del rispetto dell’altro, a vivere esperienze emozionali molto forti, a controllare la propria impulsività, ad ascoltare e a seguire le indicazioni dell’educatore e dell’animatore sportivo, a pensare, a ragionare e a creare idee per risolvere i problemi. Come Don Bosco educatore, offrire ai giovani il Vangelo della gioia, attraverso la pedagogia della bontà, è possibile grazie alla presenza attenta e infaticabile del Direttore della Casa Salesiana, don Angelo Draisci, e alle sue grandi capacità di coivolgimento e di valorizzazione delle qualità di ciascuno e in particolare dei tanti volontari che dedicano tempo ed energie per trasmettere ad altri la loro stessa passione. E per dirla con don Bosco, “l’educazione è cosa di cuore” e anche l’allenatore – se vuole educare i ragazzi attraverso lo sport e allo sport – deve considerare che ogni atleta, di qualsiasi età, è prima di tutto una persona che va accolta, amata, incoraggiata e valorizzata nella sua unicità, originalità e preziosità perché in ciascuno c’è “un punto accessibile al bene” che va riconosciuto ed è su questo che si deve far leva. In questo modo l’attività sportiva può davvero concorrere alla promozione della persona e alla prevenzione del disagio. Il sistema che ci ha lasciato in eredità Don Bosco è preventivo perché non è lasciato al caso ma è guidato dalla ragione, dalla religione, dall’amorevolezza e da una fiducia smisurata nella preziosità di ognuno.
Liliana Misurelli