Entra nel vivo il processo d’appello relativo all’operazione Santa Tecla, che vede alla sbarra oltre cinquanta persone accusate e condannate a vario titolo per associazione mafiosa, narcotraffico ed estorsione. Questa mattina, infatti, presso l’aula bunker di Catanzaro ha avuto inizio la requisitoria del Procuratore Generale dott. Salvatore Curcio,
storico magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, che sin dagli anni 90 ha condotto importanti e fondamentali inchieste giudiziarie contro la ‘ndrangheta operante nella piana di Sibari, in primis l’operazione Galassia. Nella lunga ed articolata requisitoria il Procuratore Generale ha sostenuto la continuità dell’attuale associazione ‘ndraghetistica, con quelle che l’hanno preceduta negli ultimi trentanni ed ha passato in rassegna le posizioni degli appellanti chiedendo per la gran parte di essi la conferma della sentenza di condanna di primo grado emessa il 14 dicembre 2011. Solo per alcuni imputati ha chiesto una riduzione di pena. Si tratta d Antonio Piccoli (anni 9 e mesi 10) e Pagnotta Giacomo (anni 7 e mesi 6). All’apertura dell’udienza, il collegio difensivo ha chiesto ed ottenuto di produrre la sentenza della Corte di Cassazione relativa all’omicidio Converso, che ha ritenuto l’inattendibilità dei collaboratori di giustizia Alfano e Curato. Il processo proseguirà il 13 febbraio prossimo con la continuazione della requisitoria del Procuratore Generale, che si soffermerà sulla posizione di Mario Straface e dei restanti imputati.