L’emergenza rifiuti si affronta di petto e si risolve con scelte forti, decisive e soprattutto innovative. Possibilmente cercando di coinvolgere chi, in questi anni, ha manifestato la volontà di investire nel territorio ionico cosentino.
In questa situazione – con un settore commissariato ed in carica da quasi tre lustri senza aver risolto un bel niente, con i cumuli della spazzatura da oltre un mese davanti alle porte dei nostri cittadini – è ormai chiaro che la Calabria ed in particolare la Sibaritide e l’Area urbana Corigliano-Rossano non hanno bisogno di idee oltranziste e contrastanti tra loro.
Serve, al contrario, una mediazione: tra chi predica la politica della differenziata, sventolando a volte anche ipocritamente la bandiera dell’ambientalismo, senza, però, proporre idee concrete per il superamento dell’emergenza; e chi guarda ai rifiuti solo come un problema, non cercandone, invece, il valore aggiunto che essi possono contenere, sia in termini economici, occupazionali ma anche sul piano della tecnologia e dell’innovazione.