Ho rivisto in questi giorni “Pane e Libertà”, la bella fiction televisiva dedicata alla straordinaria vita di Giuseppe Di Vittorio. Figlio di contadini, appena ragazzo costretto ad abbandonare la scuola dopo la morte sul lavoro del padre,ne prende il posto subendo ogni sorta di umiliazione, persino le percosse selvagge del “massaro”per un goccio d’olio su un tozzo di pane.
E poi la ribellione alla frustrante remissività cui la subalternità incorporata come seconda natura costringe chi soffre ”Mondo è ,e mondo sarà” sintetizzate dalle parole della madre.
Ed invece per Peppino cosi non fu… Si ribello’ ai baroni che succhiavano la vita ai “cafoni”,corse ininterrottamente attraverso un sentiero inesplorato di libertà,attraversando la prima parte del secolo breve con la convinzione che finalmente era giunto il tempo di alzarsi contro ai re ed ai tiranni… La dignità del lavoro,la scuola,la salute,la previdenza,l’assistenza ,la casa,le ferie pagate,la libertà dal bisogno che aveva attraversato le vite di i“generazioni senza nome che urlavano vendetta”divennero alla fine “carta scritta”.La legge delle leggi del popolo italiano. Poi sappiamo come andò a finire..la macchina fu deviata su un binario morto…(sempre Guccini)…persino parti consistenti degli eredi di quelle lotte abiurarono,dimenticando la loro origine. Dalle istituzioni in pochi anni sono spariti i temi e le lotte per il lavoro ,sono spariti i lavoratori….e la crisi morale e politica del nostro tempo è frutto,anche,di quella sconfitta.Di quel paese nel paese che nn ha saputo rinnovare simboli e linguaggi… Oggi come ieri c’è tutto un mondo da conquistare alle libertà del lavoro..sono il nuovo movimento operaio che ancora non ha consapevolezza della propria forza,..i giovani,le donne,i migranti,i pensionati a 400 euro al mese,i professionisti che non amano genuflettersi al le mafie, né ai poteri forti,i meridionali che ripartono,i settentrionali con partite iva fasulle che mascherano una subalternità ancor piu’ dura,i tantissimi non garantiti ,gli anonimi eroi in nero che ogni giorno lottano nei cantieri ,negli agrumeti,negli ipermercati in odor di mafie,che cadono sui luoghi dello sfruttamento e non hanno medaglie al petto….le ragazze dei call center a due euro all’ora…. Ed allora ha avuto un senso vero,compagne e compagni riconoscersi nella candidatura di una donna straordinaria,che al pari di Peppino di ritorno dai campi di lavoro,dismette la tuta e sia pure stanca prima di andarsene a casa,varca la soglia della nostra sezione, di Schiavonea,o passa dalla camera del lavoro… a cercare le parole giuste per lottare contro questo mondo che ancora una volta ci dicono che mondo è e mondo sarà… Benvenuta Sinistra, qui a Corigliano hai il volto di Maria Giuseppina Esposito candidata di SEL al Senato della Repubblica
Angelo Broccolo SEL