“L’auspicio è che la Regione si riassuma la sua responsabilità, che il Commissario per l’emergenza chiuda, ma anche che istituzioni, partiti e società assumano il problema nella sua interezza e nel rispetto della legge anche quando si tratti di rispettare quel principio di territorialità che in tutta l’area centrale e tirrenica del cosentino non ha avuto grande fortuna (ovviamente con alcune importanti e qualificate eccezioni)”.
Ad intervenire sull’emergenza rifiuti è il responsabile regionale ambiente del Pd, Italo Reale, che in una dichiarazione ritiene puntualizzare alcune questioni molto importanti emerse nel corso dell’incontro che una delegazione del Pd della Piana di Sibari, insieme a lui, ha avuto nei giorni scorsi con l’assessore regionale all’ambiente Francesco Pugliano. “Ho letto con attenzione le reazioni alle intenzioni che l’asssessore Pugliano ha reso pubbliche al Pd, che – afferma Reale – chiedeva soluzioni all’enorme quantitativo di rifiuti che invade i paesi e le città dell’Alto Ionio e mi si consentiranno alcune valutazioni di merito con una specificazione: Pugliano non ci ha mai parlato della realizzazione di un termovalorizzatore in provincia di Cosenza ma di un impianto di selezione, cioè di un insediamento uguale a quello di Rossano, Crotone, Lamezia ecc. Ovviamente, la discussione – afferma ancora Reale – si è concentrata solo sull’emergenza attuale perché le proposte del Pd per superare la crisi sono molto più complesse e partono dalla raccolta differenziata per finire ad una verifica delle nuove tecnologie che sono state individuate negli ultimi anni per dare una risposta definitiva, realizzando un sistema integrato ed industriale (e quindi di recupero completo ) al ciclo dei rifiuti. Abbiamo trovato una disponibilità dell’assessore a discutere di tutto, ad accogliere la nostra idea che solo la differenziata può affrontare l’emergenza a medio termine, che sia giusto coinvolgere soprattutto le amministrazioni comunali per approntare un piano di emergenza della durata di almeno un anno ed evitare, quindi, le inevitabili crisi che si ripeteranno per tutto il 2013 se non ci si metterà mano. Condizione essenziale, condivisa dall’assessore, è la chiusura dell’Ufficio del Commissario che è strumento inadeguato ed inopportuno per superare la situazione”.
Giacinto De Pasquale