E’ da tempo che il Movimento Centro Storico un Progetto per non morire porta avanti una serie di problematiche, tutte mirate al bene della Città di Corigliano e del territorio.
Le elezioni comunali che si terranno, con ogni probabilità nella primavera prossima, segneranno per i coriglianesi un momento molto importante, tenuto conto che vengono dopo quasi due anni di commissariamento per i noti fatti legati all’operazione Santa Tecla.
In questi due anni le problematiche, già ataviche, sono aumentate e per certi versi peggiorate. Oggi affinché questa Città si risollevi c’è bisogno di gente e progetti seri, lungimiranti portati avanti da gente con moralità irreprensibile e quindi tranquillamente presentabile ai coriglianesi.
La strada intrapresa dal Centro Sinistra in questi ultimi tempi ci sarebbe interessata, perché avevamo notato che le componenti volevano lavorare affinché Corigliano torni ad essere il centro dello sviluppo socio-economico della Piana di Sibari.
Ecco perché nei giorni scorsi avevamo voluto, attraverso una lettera aperta, chiedere di poter far parte di quel tavolo anche alla luce della “Carta D’Intenti” che sovraintende il futuro cammino della Coalizione.
La risposta a questa nostra legittima richiesta è stata una netta chiusura, un voler dire “non c’è posto”, a parte frasi ipocrite è tristi dichiarazioni d’intenti. E’ questa la politica che meritiamo ? Avere dimenticato l’arma potente del confronto e del dialogo. Il Pd coriglianese è il partito della vecchia nomenclatura, dei salvati che hanno resuscitato i sommersi del vuoto di idee, della incertezza programmatica e della contraddizione. Continuare su questa strada significa accogliere e ospitare tutto ed il suo contrario, senza riuscire a fare emergere una sintesi precisa e spendibile.
Se invitati al tavolo del Centrosinistra il nostro Movimento avrebbe proposto di sostenere battaglie mirate, come si diceva in precedenza, al miglioramento della qualità della vita cittadina, non solo dal punto di vista sociale ma anche economico e produttivo.
Le direttrici entro le quali, secondo noi, bisogna intervenire sono le seguenti:
1) Riorganizzazione seria dell’apparato comunale. Crediamo che sia sotto gli occhi di tutti l’attuale fase di sconquasso e disorganizzazione che regna all’interno di buona parte degli uffici comunali. Nemmeno la Commissione Straordinaria è riuscita a tenere fede a quanto da lei stessa scritto nella relazione del giugno 2012 con la quale ha chiesto al Prefetto la proroga del periodo di Commissariamento, poi accordata. Intervenire sulla macchina comunale sarà un compito molto difficile, ciò a causa di amicizie e favoritismi che purtroppo vi regnano. Ebbene noi diciamo che anche a costo di diventare impopolari questa riorganizzazione deve essere fatta, con ciò premiando la meritocrazia e intervenendo anche in maniera pesante nei confronti di chi non produce.
2) Le casse comunali da tempo languono, ma non perché il Comune non ha più entrate, ma perché l’Ente non riesce ad incassare quello che tanti cittadini non onesti devono pagare. Bisogna allargare quanto più possibile la platea dei contribuenti, ma per fare ciò è necessario intervenire seriamente nei confronti della Soget, la società che gestisce per conto del Comune il servizio di riscossione. Questa società deve capire che d’ora in avanti il Comune, periodicamente, controllerà il suo operato, mettendo in discussione eventuali abusi che vengono praticati nei confronti dei cittadini-contribuenti. Riteniamo che è noto un po’ a tutti la costante azione di vessazione posta in essere da questa Società senza alcun controllo da parte del Comune. Anche qui la nostra azione dovrà essere irreprensibile nei confronti sia nei confronti degli evasori che della Soget, altrimenti il Comune continuerà a dibattersi in una crisi finanziaria molto pericolosa.
3) Quanto sta avvenendo in settori delicati quali Urbanistica, Lavori Pubblici e Manutentivo pensiamo sia nota a tutti. Al di là degli interventi nei confronti dei responsabili di settore, qui va rivista completamente l’organizzazione dei settori. Con un territorio completamente allo sbando nessuno controlla l’edilizia, le strade, l’ambiente. Attraverso questi interventi siamo convinti che riusciremo a dare maggiore decoro e maggiore vivibilità al nostro territorio.
Ci sarebbero altre priorità, ma appare superfluo, almeno in questa fase, metterle tutte sul tappeto, ci sarà tempo per fare ciò. Ma per il nostro Movimento questi tre punti sopra riportati erano condizioni imprescindibili per intraprendere un percorso comune con tutte le forze che danno vita al Centro Sinistra coriglianese. Purtroppo così non sarà, perché il Centrosinistra ha preferito ignorarci, a torto affermiamo noi, perché il Movimento Centro Storico un Progetto per non morire ha lavorato e lavorerà per il bene della comunità coriglianese.
Movimento Centro Storico un progetto per non morire
Giorgio Luzzi