Nell’indifferenza di tutti, politici compresi (indaffarati in miserabili traffici elettorali), comincia il conto alla rovescia per la soppressione del nostro Giudice di pace. Il Comune di Corigliano, attento come non mai alle questioni della legalità e della giustizia, soprattutto quando c’è da fare passerella, ha tempo fino al 29 aprile (Santa Caterina da Siena, patrona d’Italia), per salvarlo, accollandosene le spese.
Infatti, il comma 2 del decreto legislativo di soppressione (il 156/2012) dà 60 giorni di tempo agli enti interessati, anche consorziati tra loro, per richiedere il mantenimento degli uffici facendosi carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, nonché del fabbisogno del personale, altrimenti tutto finisce a puttane.
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